Discussione: Il nodo di Gordio
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Vecchio 23-03-2012, 12.05.02   #41
luke
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Non è mica una cosa che puoi scegliere, se ti capita così è perchè per quello che sei non può essere diversamente.
Anche se non rende esattamente la situazione specifica che descriveva Cubo, ma una più estesa e comprensiva, potremmo definire il tutto uno shock.
Generalmente quando qualcosa ti coglie di sorpresa i tuoi confini (in tutti i sensi) tentano di adattarsi per ammortizzare o contenere l'evento. A livello fisico le espressioni, mimiche ma anche di tutto il corpo, sono il segnale più evidente. Con un vero shock la cosa è talmente repentina che la nostra struttura non ha nè il tempo nè la capacità di deformarsi alla bisogna, quindi le parti più deboli dovrebbero scoppiare... una sorta di Solve indotto dall'esterno.
Se la forma è abbastanza forte, o non c'è un intervento cosciente del soggetto, in tempi più o meno lunghi tutto ritorna come prima, più o meno.

Potremmo dire che la situazione che descriveva Cubo è una serie di shock a catena

Si certamente quando capitano questi shock la reazione interna è quella che deve fisiologicamente essere, per come siamo in quel momento, in base a quanto abbiamo lavorato su quel problema, come siamo preparati .
L'unica cosa che mi chiedevo , è se , avendo un minimo di presenza di sè in quei momenti, in presa diretta, si può fare qualcosa di più che chiudersi e far seguire la procedura meccanica dello shock, esista un modo per esserne più coscienti e poterlo sfruttare meglio , in modo da raggiungere una nuova forma o configurazione con 5 shock invece che con 20.
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