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Vecchio 04-02-2010, 18.43.50   #10
filoumenanike
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Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
l'art. 4 della costituzione recita:
" La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."
Non possiamo interpretare la costituzione solo a nostro piacimento, il lavoro è un diritto ed è un dovere, ogni cittadino deve poter lavorare e deve fare il suo lavoro con coscienza.
Scegliersi un lavoro, oggi come ieri se ben mi ricordo, è cosa difficile...il cazzeggiare non è così comune come si vuol far credere, se lo possono permettere i figli di papà che non hanno comunque necessità di lavorare.
Il più delle volte giovani e meno giovani devono lasciar perdere i propri ideali e si adattano a qualsiasi lavoro e questo è estremamente castrante perchè se, da una parte ti permettere di essere autosufficiente, dall'altra ti taglia ogni altra possibilità.
Mi sembra che sia Uno che Ray, abbiano una visione molto discriminante nei confronti dei giovani e del lavoro, sarei più cauta nel fare della famosa erba tutta un fascio!
la mia vita lavorativa l'ho condizionata alle esigenze pratiche, mettendo da parte talenti che avrei potuto spendere meglio e così avviene ancora oggi, se non peggio, credo che non sia affatto una bella cosa di cui andare fieri. E' vero che tutti i lavori nobilitano eppure c'è differenza tra ciò che mi si addice a ciò che è completamente estraneo a me al punto da arrivare ad odiare l'ambito lavorativo, con tutte le conseguenze emotive che ne derivano!
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