Discussione: Dopo il big ben
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 26-11-2010, 13.18.46   #43
griselda
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di griselda
 
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Io sono certo che ci sono margini per costruire qualcosa di nuovo, ma non sarà una passeggiata e non sarà una cosa veloce, soprattutto non dovrà essere perchè l'abitudine è meglio dell'ignoto, dovrebbe essere perchè pur con tanti luccichini effimeri sopra, sotto c'era qualcosa di..... solido? No, non c'era nulla di solido, ma c'era... c'è un progetto, il che dal mio punto di vista è molto ma molto meglio. Spero che riusciate a vederlo anche voi.
Ci vorrà tempo anche per lui che adesso non è consapevole di quello che ha perso ed intendo il progetto, non i luccichini.
Quella parola mi ha riportato alla mente, me ragazza, stanca di tutte le storie d'amore che avevo avuto fino a quel momento.

Stanca delle amicizie false.

Disillusa dall'amore in generale ma sopratutto dalle persone che avevo conosciuto e che per/con le quali avevo sofferto. Ebbi come un lampo in cui vidi che la mia fame d'amore avrebbe potuto distruggermi.

Dopo l'ultimo fallimento dopo l'ultima delusione, dopo l'ultimo dolore decisi che non volevo più quella vita effimera che stavo conducendo.

Ho deciso di cambiare la mia vita non volevo più quello che avevo desiderato sino a quel momento perchè mi aveva sempre portato le stesse cose.

Fu in quel momento che incontrai mio marito. Allora futuro marito.

Aveva tutte le caratteristiche che avrei voluto conoscere ed anche diventare, un mio amico mi mostrò la sua foto di lui sapevo che era single che studiava, che aveva una famiglia per bene ma sopratutto aveva appena un anno e mezzo più di me.
Lo volli conoscere.
Lo amai da subito.
Ma la vita non ci permise di metterci subito insieme e poi ci tenne separati per un anno di naia.
Durante la quale nacquero i primi dissidi/contrasti.
Con i miei problemi fame d'amore di paura di essere abbandonata e bisogno di essere nutrita costantemente quel distacco mi traumatizzò.
Finalmente avevo trovato l'uomo della mia vita e il militare me lo portava via. Un anno ora è niente ma un anno a quell'età e con quella sete di amore e di attenzioni e di calore è un'immensità oceanica.

In famiglia non ero mai riuscita a ricevere calore per cui percepivo un freddo siderale in quel periodo.
Ed ogni volta che percepivo freddo mi saliva un desiderio forte di calore di amore di attenzioni di sentirmi, si sentirmi perchè sentirmi viva lo percepivo solo attraverso gli altri.
Sul mio diario dopo averlo conosciuto scrissi a lettere cubitali:
IL RISVEGLIO
Le poesie che scaturivano da quell'amore erano diverse erano pulite erano ciò che volevo nel momento in cui scelsi di volerlo.

Ero così felice in quel periodo che persino il mio corpo si era trasformato e non era solo per il fatto che mi stavo trasformando in una donna ma perchè l'amore mi trasforma, mi ha sempre trasformata in qualcosa di bello.

Il guaio è stato idealizzare troppo.
Ma sopratutto non pensare.
E attendersi che tutto potesse arrivare da Babbo Natale o che si trovasse in giro come la Manna del Vecchio testamento.
Desiderare che il mio rapporto con lui non fosse mai come quello dei miei genitori non poteva passare solo da quello che pensavo potesse essere il sesso è importante, basilare, ma se c'è solo quello manca di tante altre cose. Cose che non avevo mai conosciuto e che invece lui sì e che quindi desiderava.

Poi per punirlo del suo continuo lamentarsi anche il sesso perse attrattiva, chi può amare una persona che dalla mattina alla sera ti dice che sei questo e quell'altro?
Ma io l'amavo, l'avevo scelto, l'avevo tanto cercato e cercai di cambiare di assecondarlo ma lo facevo per lui non per me, e con il passare del tempo questo fare per lui diventò un peso tale che scaturì in risentimento. Anche perchè più tentavo di accontentarlo e più mi scappava ciò che ero e le liti continuavano e continuavano. Sino a che hanno iniziato a diradarsi e quasi siamo diventati due persone che dividono un appartamento. Due che non potevo neppure definire amici.

Il rancore aleggiava nell'aria della nostra casa, ognuno incolpava anche se non più apertamente l'altro di non essere quello di cui ci si era innamorati e in qualche modo ci sentivamo traditi.

Il passo dal sentirsi al tradire reale fu come scendere un gradino.

Prima io poi lui non è importante.

L'importante è il tradimento che abbiamo fatto in primis a noi stessi, quando non siamo stati in grado di portare avanti il nostro progetto: perchè l'amore c'era, solo non eravamo stati in grado di alimentarlo e il fuoco se non lo alimenti si nasconde sotto le braci.

E se qualcuno fa quello che dovremmo fare noi si può alzare di nuovo e bruciare tutto perchè fuori dai sassi del nostro proggetto iniziale.

Invece di fare come fanno le vestali di curare il nostro fuoco lo lasciammo nascondere sotto le braci e quando meno ce lo aspettavamo uscendo bruciò quasi tutto come dicevo sopra.

Ma andiamo per gradi.

La prima volta presi atto che c'era qualcosa che non andava ma la mancanza ancora di ciò che mi aspettavo venisse da fuori mi portò ancora ricostruire nello stesso modo e il castello era di nuovo di sabbia e bastò una mareggiata perchè si disfasse di nuovo.
E lo feci anche la seconda volta.
La terza invece che dare colpe in giro feci quello che non mi era stato possibile fare prima: mettermi in discussione.
Fare questo mi fece rendere conto delle mie mancanze.
Questo non mi fece smettere di soffrire non cancellò l'odio che era vivo in me, ma mi diede la forza di sentirlo tutto e anche la sofferenza perchè in fondo, in fondo, in fondo finalmente vidi che mi ero dimenticata ancora una volta del mio progetto e di quello che avevo desiderato per noi tantissimi anni prima.
Mi sono resa conto che avevo idealizzato qualcosa e non volevo vedere la realtà perchè la realtà vuole verità e vuole sacrificio e abnegazione.
Ora so che ho scelto, che ho un progetto da portare avanti, so che posso fare del mio meglio e che quello che ne verrà sarà quello che ho dato.

Non è facile, ma ringrazio Dio di avere ancora la possibilità di portare aventi il mio progetto.

A volte sono sconfortata e allora la tentazione arriva puntuale e mi suggerisce di nuovo la via più breve per saldarmi, ma non mi frega più.
Lui ce la sta mettendo tutta come me. Per lui affettuosità, romanticismo, sono cose effimere lui è concreto, materiale ed entra in scena solo quando è necessario io invece mi preoccupo anche per l'inesistente, siamo due opposti ma non per questo non ci amiamo fatichiamo ad incontrarci perchè le nostre mancanze sono diverse e non riempiamo spontaneamente.
Ma non per questo non è possibile rispettarci e imparare ad amarci veramente ora che il sesso non è più quella componente che ci spinge a restare insieme.
__________________
------------------------

ORDINE RITMO ARMONIA
griselda non è connesso