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Vecchio 09-10-2007, 17.53.36   #25
jezebelius
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
...ma giusto per complicare un pò il tutto cosa vuol dire essere viziati? e in che modo questo essere viziati può diventare una virtu'?
Esiste anche un'espressione giuridica "il procedimento è viziato", se non ho capito male significa che le prove sono state inquinate, corrotte.. così come l'aria, se è viziata vuol dire che è in un posto chiuso, di solito significa ci l'hanno respirata in tanti e quindi che manca di ossigeno..
Un vizio può quindi esser un atteggiamento corrotto, non integro (virtù non era forse virilità, forza?)
Una persona viziata può quindi essere una persona corrotta nel suo essere? Che manca di integrità e quindi passibile di lasciarsi deviare dai bisogni al punto di far qualsiasi cosa pur di assecondarli?
mmm...qualcosa non torna...
Forse se prendo il vizio come base per l'analisi è ovvio devo prima vederlo ossia rendermi conto che è connotabile come "vizio"( ad esempio il vizio del fumo, il vizio di andare a donne o uomini, il vizio di bere alcolici etc). Questo sicuramente non preclude la strada alla conoscenza di se, posto che si voglia proseguire in tal senso.
Devo essere consapevole che quello che vivo o come mi comporto è un vizio, in quanto c'è anche chi non lo reputa tale...
Insomma come gia detto bisogna rendersene conto!
Detto questo, in sostanza, sempre secondo me, quando si parla di " procedimento viziato" si intende fare riferimento alla possibilità che tutto ciò che si è fatto fino a quel momento è soggetto alla perdita di efficacia nelle fasi successive in quanto si è protratto un comportamento nel vizio ossia, per altro verso entrando nello specifico, un documento che doveva avere determinati requisiti, al fine di essere idoneo, non li possiede e per questo si dice " viziato".
Si potrà quindi porre rimedio, in alcuni casi, integrando la parte che manca così da " ristabilire" un equilibrio all'intero procedimento. Per integrarlo però " devo rendermi conto" della cosa.
Vizio potrebbe, da altro punto di vista, intendersi anche come " non più sano", al contrario quindi, invalido, per certi versi una debolezza.
Insomma, ad un tempo, serve ristabilire quell'equilibrio attraverso la presa di coscienza e fare in modo che il "vizio" possa essere usato per rendersi conto di ciò che prima si dava per scontato( ad esmepio la convinzione che il documento era in regola ).
Il vizio, insomma, rimane sempre vizio, anche per il documento, ma con l'itegrazione viene data la possibilità di " correggerne", per certi versi, il comportamento usando non più il vizio stesso nella sua accezione negativa ( appunto di viziato con conseguente perdita di efficacia ) ma nella sua ( anche ) " potenziale" connotazione positiva.
A questo punto se faccio la strada più lunga poichè mi rompo di andare al lavoro, questo è un vizio.
Non appena però me ne accorgo, uscendo fuori da un automatismo per certi versi, mi romperò sempre di andare al lavoro ma nella stessa strada lunga che percorro ogni giorno vi entrerò con una visione nuova, girandomi intorno cercando di osservarne i particolari.
Sublimarlo invece, in quanto vizio, è pure possibile. Vale a dire questo rompimento di andare al lavoro e quindi di prendere la strada più lunga, rimarrà sempre un vizio ma nulla mi vieta di svegliarmi prima la mattina - due ore prima ad esempio - cosi da concedermi tutto il tempo per l'osservazione della strada.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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