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Vecchio 06-06-2008, 09.42.01   #80
Uno
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Ho capito ma forse non compreso del tutto ,
sicuramente perche' mi trovo su un piolo inferiore della scala.
Non ho pero' mai detto che demonizzare la pornografia e' male anzi ,
male, ho detto ,e' demonizzare la sessualita' e questo fiacca la spinta evolutiva perche' crea il disagio espresso da GRI. Non mi pare che questa demonizzazione esca ed entri con facilita' crea invece ostacoli.
Mi domando ma sul serio ,che risposta si da' a questo disagio con la rappresentazione del piolo piu' alto della scala non ti sembra piu' utile aprire intanto il sentiero da percorrere .
Eppure sulla bellezza hai capito che è si spinta evolutiva etc.. ma anche un mostro etc... perchè non può essere così anche per la sessualità?
Se dai a demonizzare solo un'accezione negativa ti perdi qualcosa per strada.

La rappresentazione del piolo più alto è necessaria perchè il percorso sia valido per tutti... anche quei pochi Santi, altrimenti sarebbe come se all'università i professori studiassero un programma medio in cui sono sicuri che tutti possano arrivare a 110 e lode, significherebbe limitare individui più brillanti.

Il disagio espresso da Grii e dal 90% della popolazione non è determinato dalle regole, ma dal bigottismo della gente, cosa che se vogliamo essere sinceri la Chiesa anche combatte in alcune sue forme. Non c'è nessuna regola religiosa per esempio che impediva ad una ragazza di parlare con un ragazzo, ma fino a non molti decenni fa apriti cielo se le pettegole del paese ne vedevano due: il ragazzo era un perditempo, la ragazza una poco di buono. Questo è solo un esempio, ma da queste piccole cose poi si sono creati dei drammi ed è sfociato tutto un sistema che paradossalmente rifiuta le regole originali senza comprenderle ed è condizionato da queste non regole "autogeneratisi" tanto quanto la burocrazia.

Ogni percorso ha un suo modo di regolamentare le sessualità per impedire minimo la perdita di controllo, per esempio in oriente alcune filosofie valutano nel maschio adulto e nel pieno del vigore una cadenza (di solito si aggira tra una settimana e 15 giorni) regolata da alcuni parametri, misurata in modo da non perdere la forza vitale necessaria per altro, ma non reprimerla non essendo capaci di sublimarla completamente. Al di la di questo non impone altre regole. Probabilmente a te sarebbe andato meglio come approccio (non ne sono tanto sicuro ), però il "dubbio" che mi viene è che se tu fossi nato in quei luoghi non avresti voluto quella regola.
Il concetto su cui ci "scontriamo" (parliamo) è che secondo la visione moderna la sessualità non deve essere regolamentata, deve essere spontanea, libera, etc etc...
Non mi sembra che nessuno lo impedisca a nessuno, il fulcro su cui torniamo sempre è però che si vogliono ottenere dei risultati che comportano dei sacrifici senza sacrfici (sacrifici non nel senso di perdita, quanto di far diventare sacro qualcosa).
E' come dire voglio comprare una casa ma non ho i soldi e non voglio metterli via perchè mi piace spenderli man mano che li ho, sta in affitto allora, che male c'è?
Quello che io sto dicendo (e tutte le vie della mano destra) è che se vuoi una cosa devi prendere atto di quello che te lo impedisce, o che non te lo impedisce nel giusto modo.
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