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Vecchio 26-07-2006, 16.26.15   #27
jezebelius
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Riprendo in parte quello che hai detto...
Il consumismo farmaceutico ovviamente, credo che abbia gia preso il sopravvento da molto tempo a prescindere dalla liberalizzazione.
Dire che trovare un farmaco ( da " banco " ) all'interno del supermercato significa, come giustamente poni, un rinvigorimento del consumo smisurato o quanto meno celante una nuova necessità di " aspirina " , è più che vero.
Cercando le radici di questo problema, credo arrivi da molto lontano collegato sicuramente alla produzione e dunque al guadagno ma unito in special modo alla impossibilità di liberarCi da quella cultura farmacologica che da sempre -almeno dall'avvento della medicina " ufficiale " - è stata considerata come snodo tra il ( riuscire a ) guarire da un lato e il rimanere nella condizioni di malato dall'altro.
E' un tipo di " cultura " che secondo me ha trovato la leva per introdursi nella vita di tutti i giorni costruendo un meccanismo " ad hoc " per assumere poi le sembianze di panacea che cura tutti i mali e in conseguenza ne ha fornito, e continua a fornirne, i mezzi.
Dunque il fulcro del problema, mi pare che si trovi nella possibilità di prescindere dalla certezza ( per la massa ) che i medicinali vanno assunti " solo " ed effettivamente quando serve; dalla certezza che se da un lato curano, o almeno ne mostrano tale effetto, dall'altro fanno peggio andando a deteriorare equilibri presenti nell'organismo se assunti in modo " automatico ".
Non voglio fare dietrologia anche se come metti in evidenza un accenno alla produzione dei farmaci da parte dei Gruppi di produzione non va disconosciuto, anche se ne evidenzia solo un aspetto parziale.
Infine, andando ancora più in fondo alla radice che da vita al meccanismo, credo che si possa individuare nella " paura ", indotta o meno, che mostra l'essere umano verso tutto ciò che potenzialmente potrebbe nuocergli, ed è in tale contesto che si inserisce il meccanismo. Quest'ultimo a sua volta introduce con la prevenzione di massa la chiave per generare se stesso.
Il discorso " aspirina da banco " dunque, è ovviamente solo la punta di un iceberg ben più consistente ma che apre la via alla prospettiva di un valido confronto che, al di la delle ragioni economiche, cela molto di più.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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