Discussione: Paura
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Vecchio 22-09-2007, 11.59.10   #45
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
in quel momento non pensi, questo è uno degli effetti positivi della paura , una forte paura produce una sospensione del pensiero.
Sia chiaro sospensione, non soppressione, un istante, da il modo di accedere ad altro.

La questione nasce su cosa ci succede in quel momento di sospensione, se ci perdiamo (nello stesso modo di un orgasmo comune, le due cose hanno molto in comune) la paura ci ha vinto, se riusciamo a tenere salda la coscienza anche senza pensiero è un momento magico.
Questa dal mio punto di vista è una parte importante.
Sono entrato in questa dimensione ( si può chiamarla cosi? ) facendo qualcosa di pericoloso.
In pratica quel "momento", in quell'istante c'è una forte sospensione. Ho notato che la sospensione ha vari gradi: da un'attimo prima di compiere il gesto pericoloso, durante e dopo l'azione. Quello che più mi ha colpito, ed è stato poi ricercato altre volte è il "durante". E' come se al tempo stesso sia momento di transizione per acedere a non so cosa ma anche, dall'altro lato, momento di passaggio da cogliere, come un binario preferenziale....Uff non so se riesco a spiegarmi
Ad ogni modo il tempo non esiteva ed un solo istante lo percepivo come lunghissimo.
Insomma, facendo un esempio che non so quanto possa trasmettere quel che voglio dire, essere in quella "sospensione" da l'impressione di correrre dietro ad un treno in corsa. Ora se si è capaci si può salire sul treno altrimenti si rimane a terra.
Stessa cosa accade poi con la ricerca dell'orgasmo. Come sopra, anche in quell'istante non c'è tempo e spazio. Si perdono, per cosi dire le cordinate.

A questo punto, visto che siamo in esoterismo, mi vengono in mente alcuni rituali che utilizzano l'unione - uomo/donna - come mezzo per accedere a quel "momento".
Alla fine per mantenere quel momento dovremmo essere coscienti della cosa e fare resistenza al " risucchio" della paura?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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