Visualizza messaggio singolo
Vecchio 19-09-2009, 03.24.45   #9
logos
Cittadino/a
 
L'avatar di logos
 
Data registrazione: 17-07-2009
Messaggi: 97
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Principio filosofico ma applicabile a scienza e tutto, "postulato" dal Guglielmo (cioè come tale è stato italianizzato il William) di Occam (originalmente Ockham).

Ci sono varie citazioni latine che descrivono questo principio, la più conosciuta forse è "Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem" cioè non moltiplicare gli enti più del necessario.
"A parità di fattori la spiegazione più semplice tende ad essere quella esatta" questo è l'estremo riassunto del principio, che a differenza di ciò su cui abbiamo spesso discusso (cioè sulla semplicità naturale) racchiude la volontarietà del semplificare, un vero e proprio rasoio che rade il superfluo.

Questo è dal mio punto di vista il fulcro centrale su cui un proficuo dibattito su tale principio non ci porterebbe ai triti e ritriti discorsi che si fanno sempre quando si affronta questo argomento.

Applicato in cosmologia il principio del rasoio seppur nato da un frate (e filosofo) potrebbe portarci ad affermare che non serve un Dio per spiegare l'universo visibile.
Dall'altro lato io affermo che se non abbiamo la possibilità di indagare l'invisibile però a volte abbiamo prove di fatti che accadono nel visibile quindi negarli comunque significa un'azione da parte nostra per eliminare l'invisibile, Dio compreso. Questa azione la possiamo definire la spiegazione più semplice e quindi la più esatta o comunque abbiamo fatto una moltiplicazione in più del necessario?
Non so se ho compreso bene, in ogni caso vorrei proprio riuscire a capire. Eliminando l'invisibile e Dio come causa può darsi che non si faccia un'operazione di semplificazione ma si aggiungano invece altri enti nella descrizione del visibile. Come se per spiegare l'origine dell'Universo invece di far risalire questa ad una sola causa incausata (Dio), ad un unico principio quindi, si costruisca una rete di "dei", "enti" adombrati dalle teorie scientifiche (quest'ultimo periodo non so esprimerlo meglio). Quindi è come se quella che potrebbe apparire la teoria più complicata (l'esistenza dell'invisibile e dunque di Dio che giustifica ciò che è visibile), potrebbe invece essere quella più semplice e quindi quella più esatta.
logos non è connesso