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Vecchio 30-07-2008, 13.12.55   #2
jezebelius
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Questo degli anziani, e della solitudine in generale, è un problema sempre più presente. Avanza nella misura in cui ognuno pensa a se ma in maniera degenerata, oserei dire.
Il fatto è che non dico che non bisogna pensare a se ma se in fondo si vive in una comunità, all'interno di questa un minimo di scambio, che può essere un'attenzione o chissà cos'altro, ci dovrebbe essere.
Questo per dire che se in piccolo avviene tra vicini di casa, talvolta si è sentito di storie addirittura nello stesso condominio quindi si può dire a due passi non dissimile da questa, avviene, in grande, nella società stessa. Per farla breve avviene tra persone e non escluderei neanche quelle che appartengono allo stesso nucleo familiare. Altre storie hanno raccontato di persone anziane le quali son state abbandonate in case di cura o peggio in strada.
Il non essere attenti di ciò che abbiamo intorno, delle persone che forse potrebbero gioire di una quale attenzione, specie se anziane, è sintomo di un qualcosa che la legge della giungla, di solito, accoglie ossia chi è più forte, sopravvive e chi non ha più la forza è lasciato al suo destino.
Negli animali, son del parere, che ciò sia permesso. Negli uomini non ne sono del tutto convinto.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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