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Vecchio 27-01-2008, 22.53.36   #26
Ray
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Originalmente inviato da gibbi Visualizza messaggio
Beh , allo stato delle cose non poteva non essere vissuta come una meravigliosa novità , perchè ( purtroppo ) , è una mera eccezione , anche se fa senz'altro ben sperare ,specialmente se per l'aumento fosse introdotta , come hai suggerito, la detassazione !
Il fatto che non sia una "una tantum" , ma un vero e proprio aumento-premio dello stipendio per i positivi risultati ottenuti dall'azienda , mi suggeriva anche la possibilità per ogni azienda, intesa nel suo insieme di dirigenti e lavoratori , fermo lo stipendio base previsto dalla contrattazione nazionale , di avviare una gestione "stipendi e salari" per alcuni aspetti personalizzata ... della serie , siamo dipendenti con stipendio x come tutti quelli della categoria, ma noi, lavorando in questa azienda , aiutandola a crescere ... collaborando , a fine mese percepiamo x + 1 e chissà , domani x + 2.....
Forse che il nostro mercato potrebbe ricevere questa tanto agoniata "spinta" anche attraverso l'aumento di stipendi, più capacità economica, più disponibilità, più mercato..... l'importante è che da qualche parte si cominci.
Ehggià. Se proprio vogliamo dirla tutta due son le cose che permetterebbero seriamente un'inversione di tendenza e non solo iniziative (speriamo comunque non troppo) sporadiche: la detassazione, anche parziale, del "più del minimo dovuto" e la possibilità di toglierlo.

Ahi ahi, ma cosa dico mai... si andrebbe verso la meritocrazia, niente più diritti non meritati garantiti... non volgio entrare in polemiche di tipo politico (che poi politico non è, ma quel finto politico a cui siamo abituati e che dovrebbe chiamarsi demagogia) ma molti basano la propria "fortuna" demagogica proprio sul remare contro a questo.
C'è infatti e tuttavia un reale problema di fondo: la gente dovrebbe diventare capace di contrattare davvero se stessa e prendersi la responsabilità del proprio futuro. Cosa che attualmente vale per un'esigua minoranza (già vedo le reazioni...).

C'è poi il discorso, non del tutto privo di senso anzi, e che andrebbe approfondito per non banalizzare troppo, che far dipendere lo stipendio del dipendente dalle sorti dell'azienda equivale ad una partecipazione attiva al rischio di impresa... che abbatte il concetto di dipendente (tutti soci?). Quindi, come dici tu, un minimo garantito comunque ci vorrebbe.

Però pensiamoci un attimo: se tutti partecipassero a questo rischio (che equivale anche a opportunità), solamente per quanto riguarda il di più, che ormai corrisponde a "di più della mera sopravvivenza a stento" accadrebbe, forse non subito ma accadrebbe, che le aziende che applicassero davvero un sistrema del genere in modo onesto si assicurerebbero i migliori lavoratori e quindi le migliori opportunità... e pian piano sparirebbero quegli imprenditori con la i minuscola che, di fronte alle reali difficoltà quotidiane dei lavoratori, mostrano solo menefreghismo, magari ostentando l'ultimo modello di mercedes.

Pian piano si andrebbe verso una reale collaborazione e verso un reale ritorno delle reali capacità messe in gioco... insomma si andrebbe verso una reale Comunità.

Discorso assai espandibile... beh propongo di farlo, anche per fare uscire le critiche a quanto dico... vuoi mai che riusciamo a trovare, seppure a livello teorico, una proposta fattibile (non credo certo che la mia visione sia priva di buchi, anzi).
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