Discussione: Elaborare un lutto
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Vecchio 03-05-2010, 18.23.39   #13
Ray
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
pero' questo processo di elaborazione com'è che avviene? ho cercato il significato elaborare anche se non mi soddisfa al 100%, il significato che ho trovato è (tra gli altri) questo: "lavorare, affaticarsi, studiarsi", il che potrebbe significare che lasciare andare qualcuno o qualcosa , presuppone un lavoro di conoscenza.. quel che diceva Falketta sul "cosa è che ci manca veramente.."
In effetti il significato che hai trovato non soddisfa. Prendiamo l'esempio della cucina... anche li si parla di elaborazione dei cibi, ma cosa si elabora veramente e a che scopo?
Elaboriamo materie prime, ingredienti, per farne una pietanza. In pratica prima abbiamo unna serie di materie separate e disorganizzate, poi abbiamo un tutt'uno stabile, composto da quelle materie ma che è altro e ha un'esistenza sua e, per la maggior parte, è meglio dei suoi componenti, vuoi per gusto, digeribilità eccetera.
La digeribilità è strettamente connessa col tema del tread... ci sono ingredienti non digeribili se non elaborati in determinati modi e mischiati ad altri... a meno di avere stomaci di ferro.

Ma per elaborare non basta mischiare insieme gli ingredienti, serve metterci altro. Innanzitutto energia, sotto forma di fuoco o di freddo o comunque di lavoro muscolare se devo mischiare o simili, e anche se oggi uso il frullatore, ecco che comunque l'energia c'è anche se viene dall'esterno.
Oltre a questo devo seguire unna procedura, che per chi sa cucinare, ossia è addentro alla materia, trova che segue communque delle regole generali, che potremmo derivare da leggi di natura. Un bravo cuoco, dando un'occhiata ad una ricetta che non ha mai fatto, capirebbe la procedura senza leggerla.

Fuor di metafora la procedura segue meccanismi naturali, che però come detto possono incistarsi in vari modi, soprattutto se ci mettiamo del nostro. Il lutto per certi versi è naturale... in linea di massima ci aspettiamo prima o poi di perdere i nostri anziani, più difficile è perdere i più giovani. (Avete mai fatto caso che se uno perde i genitori lo chiamano orfano... ma solo fino ad una certa età... chi chiamerebbe orfano un sessantenne che gli sono appena morti i genitori?)

Qui ci sta bene un altro spunto, che poi un po' si collega a quel che dicevi sul potere. Se per la morte, a meno di essere molto molto caparbi nel voler costruirsi una nevrosi, si tende aonferirla ad un potere superiore e si riconosce questo potere. La gente muore, vuoi per natura, vuoi perchè Dio, oi qel che ti pare, ma non si indugia più di tanto sull'autoreferezialità tipo ecco mi ha abbandonato, l'ha fatto apposta per farmi star male. Mentre se perdiamo il partner le cose cambiano, si fa fatica ad accettare che l'altro abbia il potere, la prerogativa, di andarsene in qualsiasi momento e si indugia più a lungo nella fase di rabbia.
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