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Vecchio 05-02-2008, 00.06.56   #15
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
La nostra percezione si potrebbe scomporre (e/o vedere) in due lati: la nostra capacità di assaporare un certo numero di particolari e l'oggettivo numero di particolari di un'entità/oggetto.

Partendo dal presupposto, esemplificativo, che sia la stessa persona a percepire, nello stesso stato di percezione, possiamo dire che l'oggetto (ma anche l'uomo o che altro) che ha più particolari, che manifesta più variabili apprezzabili è più caldo.

Per caldo e freddo non intendo esclusivamente temperatura ma neanche pura ed esclusiva metafora, volendo usare un linguaggio tecnico, ogni cosa che ci da molte impressioni, ci da energia, quindi scalda non variando la nostra massa di accumulo.
Volendo usare un linguaggio più poetico, un bel panorama ci scalda il cuore, ci da una sensazione non facilmente definibile, ma che chiamerei "pienezza".
Devo dire che prima di arrivare alle foto che hai lasciato, mi son proposto, in quel momento, di stare attento a cosa avrei percepito non appena sulle foto. La prima impressione mi ha condotto su quello di destra ( anche se ad essere sincero qualcosa mi ha portato, prima ancora di arrivarvi a quello di sinistra ), pieno per certi versi, massiccio ed anche più brillante, per il colore. Poi però, subito dopo quello di sinistra ha attirato la mia attenzione. Non tanto per la differenza di forma che sia uno e sia l'altro mostravano, quanto per la morbidezza, rispetto a quello di destra, guardando ovviamente dallo schermo. Insomma è come se entrambi avessero una propria "storia" nel senso che ognuno dei due esprime - non so come dire - un qualcosa per il quale usare la parola può essere sicuramente limitativo ma il " tatto " di quello di destra è più ruvido di quello di sinistra.
Con questo mi ricollego un attimo a quel che hai detto, nella prima parte dell'introduzione e che ho più o meno evidenziato.
Pensavo al fatto che l'uomo, ma abbiamo detto però anche gli oggetti, può manifestare in misura maggiore o minore alcuni particolari. Questi particolari li si percepisce non solo con l'occhio fisico - che potrebbe contribuire a completare il quadro in altre parole - ma anche in altro modo, probabilmente più sottile. L'impressione allora, intendendo per questa una specie di spettro allargato che va oltre il senso fisico, gioca un ruolo non da poco. Poi a seconda di come mi sento io in un momento determinato, posso percepire o no, ad esempio di una persona, quali sono i punti che quella, anche inconsapevolmente esprime. Mi viene da dire che forse, allora, quando di Tizio " sento" qualcosa ed altre volte non lo sento, dipende anche da come io mi sento in quel momento; se sono più aperto o meno aperto e cosi via.
Posto che sia corretto tutto questo, la "pienezza" che si sente, anche in una persona a volte, altra cosa a cui pensavo, è sempre da porre in relazione alla mia capacità di percepire ( o anche assorbire ) l'oggettivo ossia quei particolari che da me possono essere percepiti o no, a seconda di come sono ( ed anche di dove mi " trovo " ) in quel momento?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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