Discussione: Filosofia Yoga
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Vecchio 07-10-2004, 18.11.03   #5
Uno
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Dai non fare la modesta.....
Ok inizio io vediamo cosa viene fuori....
Inizio dallo Hata Yoga quello + conosciuto.... in un certo senso lo scopo prinicpale di questa parte dello Yoga è l'equilibrio e l'armonizzazione del corpo che poi si traduce anche in risultati nella psiche volenti o non volenti, certo se ci si limita a mettersi in posa pensando al mutuo, o agli altri 1000 problemi suberabili della nostra vita, al massimo riusciremo a non farci male.
Le posizioni hanno un loro perchè, sono state "studiate" migliaia di anni fa e sono ancora + che mai valide. In ogni posizione faremo lavorare un circuito di energie che circolano in noi dal punto di vista + nascosto, dal punto di vista più "banale" lavoreranno muscoli che non si sa neanche di avere, i quali quando si usano per sbaglio in qualche lavoro normale di solito ci danno lo strappo se invece sono allenati ci permettono movimenti fluidi con il minimo sforzo e che anzi producono altra energia. credo di averlo già scritto da qualche parte... comunque per fare un esempio la posizione classica del fior di loto (con le gambe incrociate) ci fa assumere la figura piramidale che come vedremo nell'altra discussione sulla geometria sacra ha una su importanza, sia simbolicamente ma anche come stabilità energetica, e d'altro canto per la scomodità iniziale è molto instabile per i principianti, simbolicamente raffigura il paradosso della condizione umana instabile e della divinità che è scesa nella materia (piramide) e si è fatta materia. Però quante cose solo con una posizione.......
Fisicamente che dire.... basta far l'esempio delle piramidi che hanno migliaia di anni (+ dei 4000 che dice la scienza ufficiale) e sono ancora lì, avranno una posizione compatta e di potenza energetica no?
Comunque anche lo Hata ha una sua parte teorica su norme di igiene corporea che aiutano a mantenere in forma il corpo che è la nostra casa, si dice sia leggenda il fatto che esistano yogin che hanno passato di gran lunga il centinaio di anni in gran forma, però se si volesse anche solo razionalmente studiare che in proporzione la vita umana nelle sue fasi svezzamento educazione maturità e vecchiaia paragonata alla vita animale dovrebbe permetterci di arrivare tranquilla mente ai duecento anni, un gatto 1 anno circa sviluppo, 10 anni maturità, 3/4 anzianità vecchiaia morte l'uomo 18-20 sviluppo se il resto seguisse la stessa proporzione.... fatevi i conti.....
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