Discussione: Filosofia Yoga
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 06-10-2006, 02.06.23   #19
Haamiah
Inizia a fare amicizie
 
L'avatar di Haamiah
 
Data registrazione: 23-02-2006
Messaggi: 277
Predefinito

Il Raja Yoga è lo Yoga Regale - da rajan=re - è la scienza del controllo fisico e mentale, offrendo così un metodo completo per il controllo della mente, con la trasformazione delle energie fisiche e mentali in energie spirituali.

Come già specificato più sopra anche dall'utente anonimo, i rami del Raja Yoga sono otto,(Yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara, dharana, dhyana e samadhi) così come li troviamo negli Yoga Sutra di Patanjali, vorrei tuttavia rivederli per aggiungere qualche altro dettaglio.

Yama o controlli, si suddividono in cinque precetti morali che hanno lo scopo di distruggere la natura inferiore, e sono:
- la non violenza
- la sincerità nel parlare, nei pensieri e nelle azioni
- il non rubare
- la moderazione in tutto
- la non possessività

In questa fase lo yogi sposta la sua attenzione dalle distrazioni terrene per dirigerla verso il suo Io più elevato.
Parola chiave: distacco, autodisciplina, non violenza.

Niyama o osservanze, sono anch'esse divise in cinque qualità che incoraggiano la positività:
- la purezza
- l'accontentarsi
- l'austerità
- lo studio dei testi sacri
- il vivere costantemente consapevoli della Presenza Divina

E' un processo che insegna a distinguere tra ciò che è necessario alla sopravvivenza e ciò che lo è solo in apparenza (ricchezza, potere, fama).
Parola chiave: pulizia, sobrietà, ascetismo, studio e concentrazione su Dio.

Asana e Pranayama o posizioni e regolazione del respiro, costituiscono la suddivisione del Raja nota come Hatha Yoga, di cui si è già detto sopra.

Lo scopo degli Asana( o le asana, dipenderà dalla traduzione, ma il maschile dovrebbe essere più corretto) è quello di 'preparare' il corpo, ovvero fortificarlo e rafforzarlo per far si che questo possa in seguito mantenere la posizione seduta(loto, mezzo loto, gambe incrociate) di meditazione il più a lungo possibile, onde evitare che lo stesso corpo provochi distrazioni durante la meditazione.
Parola chiave: preparazione alla meditazione

Riguardo il Pranayama invece, esitono differenti tipi di respirazioni, dalle semplici alle complesse, lo scopo del controllo del respiro, è sempre in vista della meditazione, nella quale dovrebbe divenire calmo, lento e regolare, in modo da tranquillizzare sia il corpo che la mente.
Parola chiave: regolazione del respiro

Pratyhara o 'ritirare i sensi all'interno', la mente di concentra in modo che l'attività dei cinque sensi si annulli: non ci sono distrazioni fisiche, il corpo sceglie di non rispondere alle sollecitazioni dei sensi.
Parola chiave: rinuncia, sottomissione alla mente

Dharana o concentrazione, si sceglie un oggetto su cui focalizzare l'attenzione, può essere un simbolo, un fiore, un suono etc...., poichè la concentrazione viene interrotta di frequente da pensieri e distrazioni, si deve semplicemente 'osservare' il pensiero e lasciarlo andare, per ritornare alla concentrazione sull'oggetto originario.
Parola chiave: consolidamento, limitazione del gioco mentale

Dhyana o 'meditazione' , possono esserci due tipi di meditazione:
- 'saguna', 'che possiede qualità', ovvero con seme, ove focalizzare totalmente l'attenzione onde eliminare qualunque possibile interruzione; la mente è completamente calma e non esiste la consapevolezza della linea di confine ta lo yogi e l'oggetto della sua concentrazione.
- 'nirguna', 'senza qualità', o senza seme, non ci siidentifica con nessun simbolo, ma su un'idea astratta come l'Assoluto, e si identifica con esso;
nel primo caso il meditante è separato dall'oggetto, nel secondo caso è tutt'uno con esso.
Parola chiave: Meditazione

Samadhi o consapevolezza superiore, in questa fase lo yogi è completamente identificato con l'Assoluto, non esite più un 'io' separato, un'identità che avverte se stessa separata dal tutto, ma totalmente fusa con esso.
Parola chiave: contemplazione estatica
Haamiah non è connesso