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Vecchio 01-01-2012, 15.56.00   #563
Faltea
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Citazione:
Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Qualsiasi lavoro atto a sfruttare una persona, farla lavorare oltre il dovuto, mal pagarla e non garantire condizioni di sicurezza è sfruttamento e lavoro denigrante, fosse pure fare il medico o l'avvocato.
Non è questione di manualità o meno, o di fatica fisica piuttosto che intellettuale.
Se ti vuoi costruire una casa, e vuoi andare a vivere con qualcuno non puoi fare il cameriere ogni tanto, a meno che non sia qualcosa di fisso e stabile.

No Faltea, non tutti possono fare i camerieri e i commessi, non è soltanto questione di abbassarsi è questione di capacità, magari c'è chi è poco portato e comunque nessuno lo prenderebbe. Infatti molta gente rifiuta certe persone dicendogli che è troppo qualificato per quel lavoro, mai capitato?
Per cortesia non mettiamo di mezzo gli stranieri, se li fanno entrare non è di certo perchè fanno mestieri che non vogliamo fare più, ma perchè accettano condizioni insostenibili.
Nessun lavoro è denigrante, in quanto non è il lavoro in sè ma la persona che lo vive in maniera denigrante.
E poi non esistono mica solo i lavori come commessi o camerieri...
Ogni cosa cambia prospettiva a seconda di come vuoi viverla.
Gli stranieri vengono messi in mezzo in quanto stanno facendo i lavori che noi non facciamo più.
Muratori, pulizie, etc.
Che poi accettino condizioni denigrandi (come le definisci tu) è vero però non è poi molto che abbiamo visto i ragazzi di colore protestare nel sud perché venivano malpagati (ed erano in nero), loro pensano a loro, la nostra società ha sempre sfruttato lo sfruttabile in tutti i paesi. Ma i nostri avi quando durante la guerra si sono spostati/emigrati in Svizzera gli hanno trattati meglio? Gli hanno dato case? Lavoro non denigrante? Macché... La storia parla da sè non è altro che un ciclo che continua ma con protagonisti diversi.
Citazione:

Il tuo Faltea oltre che un giudizio è anche una mancanza di rispetto verso chi sta affrontando il dramma della disoccupazione, precarietà ed instabilità in questo momento.
Certo c'è una società da cambiare, e non lo fai lavorando 12 ore al giorno, perchè di certo poi non hai ne l'energia ne la volontà per cambiare le cose, e sembra che tocca contare solo sui studenti, sui disoccupati e sui pensionati per cambiarle.
Io ci sto lavorando 9 ore al giorno perchè la mia azienda ha avuto un periodo di bassa ed ha licenziato l'utlima assunta. Mi devo sentire denigrata perchè non assume un'altra persona? Mi devo sentire sfruttata perché devo lavorare anche per lei? Mi devo sentire in colpa per chi non ha lavoro??
Io mi incaxxo con il mio capo un giorno si uno anche, dicendogli che da sola non posso andare avanti. Non subisco ma sostengo comunque la mia azienda perchè è lei che mi da da mangiare e se salta per aria io ci vado dietro. Quanti dipendenti credi che lo farebbero??? Incrocerebbero le braccia, si ifurierebbero e direbbero che non ce la fanno con la conseguenza che la ditta crolla per poi lamentarsi di essere senza lavoro.

Citazione:
Comunque per la cronaca non è che ci siano tutti sti posti vacanti da muratore, idraulico e quant'altro, se non hai le dovute conoscenze.
Di questo avevo sentito parlare da un'amico di Massa Carrara, da lui senza conoscenze eri a piedi.
Però la moglie aveva trovato lavoro come commessa senza conoscere nessuno, forse le conoscenze servono per lavori più redditizi, non so.


Citazione:
Ultimo ma non meno importante, non so se sai che in Italia c'è anche la questione delle morti bianche, soltanto un disperato appunto accetterebbe condizioni che comprometterebbero seri rischi, e se lo stipendio non vale la pena, non mi stupisce che c'è anche chi non rischia.
Ma dove pensi che vivo??? "non so se lo sai che in Italia..", io ti consiglierei di rileggerli i tuoi post prima di iniviarli, perchè sono inutilmente provocatori e le morti bianche sono quelle dei bambini nella culla.
Comunque mio marito fa questi lavori che tu definisci da disperati, e l'ha fatto come dipendente per 15 anni, l'ha rischiata più di una volta, cosa doveva fare? Morire di fame? Lamentarsi che lo stato non pensa a lui? Che è pericoloso?
A lui piace farlo, odia rimanre fermo in un posto a lavorare per più di una settimana, ama gli spazi aperti, odia gli uffici, capisci che è solo come la vivi che la situazione è frustrante?
Lui forse è la mosca bianca perché se l'è scelto, altri magari non avevano alternative (o forse le avevano ma non le hanno colte? Pensaci).
Lavorare sui ponteggi è SEMPRE pericoloso per quante precauzioni prendi, ma anche installare fotovoltaici, fare manutenzione ai condizionatori (le unità esterne sono quasi sempre sui tetti), installare o manutentare impianti solari.
Anche in ufficio potrei prendermi un raccoglitore in testa e svenendo sbattere sullo spigolo della scrivania e restarci...
Suvvia...

Citazione:
Un ricercatore che ha utilizzato 13 anni per la ricerca, di certo non si può mettere a fare il cameriere, senno l'avrebbe fatto prima e a quest'ora avrebbe 13 anni d'esperienza, però magari poi nessuno si sarebbe occupato di ricerca.
Quando investi su qualcosa, poi non si torna indietro, poi si fare altri lavoretti, ma che non vadano ad intaccare il proseguimento di determinati progetti, cosa che facendo certi lavori, non è possibile.

Si può sempre tornare indietro per poi riprendere la strada appena le cose si mettono meglio e non si perde il filo.
Può fare il cameriere, il panettierei, il gelataio...


Citazione:
Io non sono contro certi lavori, ma come ti dico è personale la cosa, lavori che ti devi svegliare tutte le mattine alle 4 non sono salutari, non ti permettono vita sociale, e oltre tutto tolta la fatica sono non sempre ben retribuiti, il livello culturale della gente che li fa, e l'educazione spesso rasenta lo zero. Ora certo se sei un padre di famiglia, e la priorità è quest'ultima indubbiamente si potrà fare.
Secondo me se sei disoccupato ti interessa poco il livello di cultura e di educazione dei tuoi colleghi.
Che non sia solo una scusa per non perdere la faccia con amici e parenti...
Sai com'è, prima eri responsabile del laboratorio di progettazione poi lavori in un call center, magari ti può portare a vergognarti...
(Tanto per capirci, questa ero io quando l'azienda per cui lavoravo ha chiuso lasciando a piedi 190 persone, ah la vergogna è sarcastica ovviamente)


Citazione:
Se si vuole ritornare a fare certi lavori come il fornaio, il muratore e quant'altro occorrono maggiori tutele.
Se qualcuno ha spirito di adattabilità, buon per lui o lei, ma che poi non covi rancore nei confronti di chi cerca condizioni migliori o non accetta compromessi.

Faltea ti ho già detto che ho lavorato come animatore coi bambino ed in pasticceria che è simile come fatica a fare il muratore, e non avevo bisogno di soldi, ma perchè mi annoiavo e volevo lavorare, volevo stare fuori casa.
Ma oggi come oggi, non so se ripeterei l'esperienza, e seppure dovessi, non credo che ci sia comunque tutta sta scelta, anche in quei tipi di lavoro.
Qui l'unico che prova rancore sei tu mi pare, ti scaldi per situazioni che nono sono tue e "miserie" che non stai vivendo. Lavori per noia, questo si potrebbe darmi fastidio.
Questo è mancanza di rispetto per chi è disoccupato.

Citazione:
Di certo se dovessi fare lo sguattero, me ne andrei in Germania non qui, che vengono pagati oro, quanto il meno il sacrificio alla fine premia. Come si dice se uno si deve affogare, s'affoga al mare.
Gli stipendi sono pareggiati al caro vita, il fatto che prendano di più non vuol dire che abbiano più potere di acquisto.

Ed ora spero che sia finita di Faltea qui, Faltea li.
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
Faltea non è connesso