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Vecchio 24-12-2006, 00.43.29   #4
Ray
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Andando a fondo del punto, la tecnologia serve per sopperire alcune incapacità umane (esempio una ruspa può spostare molta più terra di una mano) ma non le elimina, fa comodo e non dico che sia male usarla... anzi... ma non per illudersi di crescere.
Le tecnice invece possono essere qualcosa di utile, non si possono applicare senza un minimo di volontà, ci sono gradazioni certo, la stessa tecnica si può usare quasi meccanicamente o in maniera realmente cosciente, la seconda ci trasforma al punto di arrivare al momento in cui non ne avremmo più bisogno, il primo modo no... lo fa in maniera talmente diluita che ammesso ci sia almeno costanza ci mantiene in una stato di quiescenza per quel particolare aspetto che vorremmo far nostro.
Il senso generale del discorso è assai condivisibile. Credo che, in linea generale, verrebbe condiviso anche da chi invece si illude di crescere tramite tecnologia, molto probabilmente i signori del programma del rosario ti darebbero ragione (pur senza forse comprendere appieno). Ma allora, come è che l'utilizzo della tecnologia in senso soporifero (aumento del sonno) è così diffusa?

Se guardiamo la cosa da un altro punto di vista possiamo vedere che, alla fin fine, il confine tra "sopperire coscientemente ad una limitata capacità" e "illudersi di crescere grazie ad apporto esterno" è piuttosto labile.
La ruspa dell'esempio è anche uno strumento. Così come sono strumenti martelli e cacciaviti, senza i quali riusciremmo con estrema difficoltà ad ottenere certi effetti, ma che comunque sono frutti dell'ingegno. Questo può valere anche per strumenti più complessi (complicati tecnologicamente) ma, se ci pensiamo, anche le mani con cui spostiamo meno terra della ruspa sono strumenti... strumenti che sopperiscono all'incapacità della sola volontà di ottenere lo spostamento della terra.

Quindi, se si segue il ragionamento, anche le tecniche sono strumenti... e uno potrebbe chiedersi che differenza ci sia tra una tecnica e uno strumento esterno per quanto complicato possa essere. Sarebbe certamente arduo stabilire un grado di complessità che faccia da limite... oltre il quale sia dannoso invece che utile.

Se però fosse tutto qua, sarebbe da concludere, come al solito, che se c'è coscienza serve sennò non serve un tubo... invece quando parliamo di tecniche, come dalle frasi che ho sottolineato, c'è anche qualcosa nella tecnica in se...

e se c'è, non può considerarsi in qualche modo un apporto esterno?
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