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Vecchio 06-11-2011, 02.02.55   #47
Faltea
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Se fosse così io non soffrirei per nessuno e tutto sommato neanche amerei nessuno.

E' vero che più uno ti sta vicino (in tutti i sensi) più ti tocca di conseguenza qualsiasi cosa faccia o gli capita in qualche modo ti coinvolge, ma come umani non dovrebbero esserci vicini tutti gli umani (in prima battuta, poi dovrebbero venire gli animali o quello che sta dall'altra parte della scala)?
Non stiamo parlando di cose sovraumane o di santità, parlo di semplice umanità, umanità che evidentemente scarseggia e quindi prevale la proiezione o peggio. Quindi capisco pure Faltea che non capisce una posizione che dovrebbe essere normale ed in realtà è scalzata da un'altra normalità.
Una cosa trovo sconcertante (la vedo su di me, ma magari qualcun'altro di voi la condivide).
Se vedo un pestaggio tra due persone la cosa non mi turba affatto, lo trovo (aimé) ormai normale. Il massimo che posso fare è controllare che non si metta male e chiamare le autorità. Ma si riduce ad un racconto da fare.
Se invece vedo un uomo picchiare un'animale il miscuglio di sentimenti mi porta ad una reazione quasi sconsiderata, azione in prima persona.
Qui si affonda il concetto che esprimi sul "a prima battuta dovremmo sentirci tutti più vicini come esseri umani", come mai in questo caso mi sento più vicina all'animale? Indifferente all'umano pestato?
Non è solo pietà perché l'animale è indifeso, è proprio perché in fondo in fondo credo se lo meriti mentre l'animale no.

Nike ha toccato il punto cruciale, tante cose vengono dette solo per sentirsi la coscienza pulita, non per convinzione.
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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