Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Qual'è la morale o il senso di questo post? Booh... voi che ci vedete?
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Nella prima situazione ho lo strapiombo davanti a me. I nervi tesi e la completa attenzione su cosa sto facendo (piede avanti e l'altro più indietro per bilanciare il peso).
Comprendo che una disattenzione mi farebbe cadere con la morte certa, questa consepevolezza mi sveglia ogni senso, ogni fibra del mio corpo è attenta ed in tensione a che non perisca. Queste situazioni sono rare nel mio quotidiano, non capita spesso di mettermi volontariamente in situazioni di rischio anche se la vita mi ha messo di fronte a situazioni in cui la mia coscienza si è dovuta destare per poter garantire la mia sopravvivenza.
L'altra situazione, la bella ringhiera di ferro coi bulloni allentati, quella che cade appena ci si appoggia. Beh, questa è la quotidianità che vivo.
Quante volte mi sono appoggiato a ringhiere che credevo solide, spesso le andiamo a cercare senza manco verificare lo stato dei bulloni.
Nel tempo passato in città, assieme ai cittadini di Ermopoli, ho fatto esperienza di piccole cadute e di salti nel buio. Col tempo alcune ringhiere le ho lasciate dov'erano mentre ad altre mi ci appoggio d'abitudine.
La morale di questo post è che non tutte le ringhiere hanno i bulloni avvitati, che la paura di cadere dallo strapiombo aiuta a destarsi mentre la ringhiera ci permette di continuare a dormire un sonno illusorio.
La paura di cadere dallo strapiombo è la paura della morte. Nella prima situazione non vi sono scuse, appigli o altro tra la morte e noi stessi. La tensione vivifica il corpo, esso è in tensione, attento e vigile.
Nell'altra situazione la ringhiera è la giustificazione, la scusa, il demandare ad altri le proprie responsabilità, la perpetuazione del sonno della propria coscienza.