Discussione: Finzioni d'essere
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Vecchio 08-09-2008, 20.09.06   #2
Ray
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Non essere finti è molto, molto difficile. Non esserlo per niente credo equivalga, come dici tu, a conoscersi interamente.

Nella mia personale esperienza, quando ho affrontato un lavoro di ricapitolazione di me stesso e delle mie esperienze, mi sono reso presto conto che sono stato in passato molto finto. Poi proseguendo, mi sono reso conto che ho continuato ad essere finto, anche se di meno, ovvero non più per quegli aspetti che avevo conosciuto.

Il guaio di essere finto senza saperlo è che non si vive... le esperienze le fa l'altro, quello che non esiste, e noi restiamo relegati nel buio in cui ci siamo repressi. Per questo vanno riprese, ad esempio appunto con la ricapitolazione.
L'altro guaio è che per tutti gli aspetti di noi stessi che ancora non conosciamo, siamo per forza finti. Perchè siamo in un modo che non sappiamo... quindi per forza in un altro rispetto a quello che crediamo/ci raccontiamo.

Le cose cambiano un po' quando iniziamo ad accettare la faccenda degli specchi e magari smettiamo di giudicare, anzi pregiudicare quello che dovremmo essere a favore della scoperta di quello che siamo, qualcunque cosa troviamo. Fatta questa scoperta, pezzettino per pezzettino, possiamo modificare, ma solo aggiungendo, ovvero non smettendo di essere come siamo ma essendo anche in altro modo, come vogliamo (ed ecco che quindi non permetto a me iroso di comportarsi istintivamente ma so di essere iroso).

Ma gli specchi bastano? O meglio, basta la nostra seppur crescente percezione degli stessi? Se so che ci sono parti di me che non so e non so come vederle, oltre ad essere finto coatto, sono anche in trappola...
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