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Vecchio 01-12-2011, 17.53.33   #7
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Prima di accedere alla pratica delle asana è necessario secondo questo sistema far propri Yama e Niyama. Senza questi due passi sarebbe quasi inutile praticare le asana secondo gli scopi prefissati da Patanjali. Questo perchè le prime due pratiche portano ad avere una mente tranquilla, controllata e sotto la volontà. Portano ad avere un corpo sano pulito. In sostanza una volta affrontati i primi due passi, le asana daranno il 100% del loro potenziale non dovendo passare prima per la depurazione del corpo e della mente attaverso di esse.
Noi di questa epoca e di questo occidente, che apprendiamo lo Yoga dall'hata yoga non ci poniamo mai questo problema... impariamo a fare le pratiche respirando diversamente dal solito, educando la mente al silenzio (magari) direttamento nell'asana solo che poi, come ha potuto notare la nostra Tea che ci raccontava altrove, il corpo non regge la pulizia interiore e ogni tanto trema, piange, ride, ha nausea ecc ecc... poi passa. Ma in fondo l'importante è il risultato sempre però rispettando se stessi e il corpo.. e quando è il caso fermarsi.

Inizio a descrivere un pò e mi faccio aiutare dai sutra stessi.
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Sadhana Pada
(pratica quotidiana)

versetto 1
Lo yoga dell'azione è costituito dall'autodisciplina, dalla ricerca di se stessi e dall'abbandono al Divino

versetto 28

Per effetto della pratica diligente dei vari aspetti dello yoga, le impurità vengono dissolte e i lumi della conoscenza risplendono in gloria.

versetto 30
I cinque pilastri relativi a ciò che si deve evitare (Yama) sono: la non violenza, la sincerità, l'onestà, la continenza e l'assenza del desiderio di possesso al di là dei propri bisogni.
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La prima cosa che mi salta all'occhio è che gli antichi allievi dello yoga lavoravano sulle stesse cose su cui lavoriamo noi oggi.
Quando P(atanjali). parla di non-violenza non intende affatto un atteggiamento passivo atto a restare inermi davanti agli eventi. Intende qualcosa di molto attivo, una consapevolezza interiore di se stessi molto ampia. Imparare a non essere violenti vuol dire indagare a fondo e continuamente le cause della nostra aggressività riuscendo poi a controllarla se non dissolverla o trasformarla. Infatti per non-violenza non si intende solo una questione fisica, ma anche nel parlare, nel sentire, nei pensieri. Un continuo controllo di ciò che muove dentro. Per fare questo non basta solo mentalizzare la cosa occorre vivere non commettendo violenza verso nessun essere vivente compresi noi stessi. Occorre curare il corpo depurandolo da cibi o sostanze che possano irritare il corpo e creare stati emozionali non desiderabili.

Se volete aggiungere qualcosa...
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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