Discussione: Assistere un moribondo
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Vecchio 05-06-2010, 21.47.22   #2
filoumenanike
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
E' da ieri sera che ho una signora molto anziana in agonia. E' stato fatto tutto ciò che era possibile fare con le terapie ma il fatto è che è già arrivato il suo momento ed io l'ho capito la settimana scorsa quando ha avuto la febbre alta. C'è qualcosa che cambia nel corpo, nell'espressione del viso ma soprattutto nello sguardo che diventa più assente, i lineamenti si dice che "si affilano", il colorito cambia, cambia l'odore del corpo, insomma dopo tanti anni so quando è arrivato il momento ed anche quando non è ancora giunta l'ora.
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Mi hai fatto pensare alla morte di una persona cara, è stata con noi fino alla fine, a casa sua, nel suo letto dove ha dormito per 60 anni, lui è morto a 95 anni.
La sera che è accaduto sembrava tutto nella norma, anzi aveva mangiato un po' più del solito, ci ha sorriso con dolcezza, niente faceva presagire l'improvviso sapraggiungere della morte.
Ce ne siamo resi conto subito, abbiamo capito che era la fine, è intervenuto il 118, ma parlando in privato con la dottoressa di turno, ci siamo accordati di farlo restare in casa, in ospedale niente lo avrebbe potuto aiutare.
E' stata dura, l'ho tenuto per mano, lui mi guardava, so che mi sentiva, mi vedeva, tra le lacrime gli ho parlato dolcemente, gli ho parlato dei figli, della moglie, l'ho accarezzato, non aveva odore diverso, era lui che lottava con noi per morire, per lasciare il suo corpo esausto, non è morto per malattia ma per esaurimento, il fisico era stanco, voleva riposare ma il suo cuore non cedeva, so che nonb era solo, aveva noi lì con lui, insieme abbiamo sofferto, pregavo che non soffrisse più e dopo molte ore ha emesso un respiro profondo e ci ha lasciato.
Nei giorni precedenti, anzi nei mesi precedenti, mi confidava la sua stanchezza di vivere, mi diceva di non farcela più, mi chiedeva di dire al figlio che lui se ne andava sereno, mi chiedeva di dirgli di non disperarsi perchè la sua vita era ormai alla fine, mi diceva di stare sereno perchè da un po' di tempo accanto a lui c'era un angioletto biondo che gli parlava e gli sorrideva, mi diceva che in fondo al suo letto la mamma lo stava aspettando, lo rassicurava, gli prometteva che lo avrebbe aiutato che lo avrebbe preso per mano.
Non delirava, era molto lucido, mi raccomandava di non dirlo a nessuno altrimenti lo avrebbero preso per matto ed io l'ho raccontato solo al figlio e insieme lo abbiamo consolato e rasserenato, è morto consapevole di morire, di andare in un mondo migliore, di andare a Dio che, nella sua semplicità di uomo che aveva fatto solo le elementari, gli appariva come un padre benevolo, non faceva certo partte dei XXIV filosofi m so che un Dio di amore si è preso cura di lui.
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