Discussione: Treno/pensione
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Vecchio 15-10-2010, 17.48.56   #19
diamantea
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La riflessione del particolare di questo sogno è quella di un maschile egoista e di un femminile che non sa chiedere ciò di cui ha bisogno con impellenza, aspetta, rimanda se stessa a dopo i bisogni dell'altro e poi rimprovera ma ormai ha perso il treno, dovrà aspettarne un altro.

Nella realtà perdo interesse e fiducia verso l'oggetto, cerco di bastare a me stessa e pestare i calli prima che il bagno venga occupato.


Mi sembra di vedere due parti di me, una maschile e una femminile in contrapposizione tra di loro. Cioè non collaborano. Più che altro è il femminile che non ha fiducia e non pone affidamento sul maschile.
Eppure nei sogni, ed in questo soprattutto ci sono molte figure maschili che mi aiutano. Ad esempio quando cerco di risalire per tornare indietro sul treno, salendo le scale è un signore anziano che mi risponde, mi da indicazioni circa la partenza e la direzione del treno. Il signore è gentile e mi dedica tempo per spiegarmi. Poi il controllore è gentile, sa subito dove sta mio marito e mi da pure indicazioni precise, accanto a lui c'è pure un altro collega che ascolta ma sta zitto.
Ma è come se fossero parti di me più marginali, diciamo ausiliarie.
La parte importante che comanda, che dirige l'energia, non mi considera, non mi da precedenza, se ne frega del mio rispetto, e di quello di altre parti femminili presenti (la segretaria) o disagio ed è pulito, visibilmente pulito, direi candidamente innocente nel vestire, nel porsi, nel soddisfare i propri bisogni, e mi invita a fare lo stesso.

Mi verrebbe da pensare che nell'intimità do spazio all'energia maschile, nel senso di attiva, di dare soddisfazione, mentre il femminile si reprime, aspetta, si indigna per tutto il tempo che si concede togliendolo a se, lo critica e rimprovera e questo le brucia maledettamente e le fa perdere le occasioni.

Vive l'intimità come una cosa da nascondere o da non mischiare con il resto, come un costume occasionale.


Non ho molto rispetto o considerazione perchè la butto in terra, sul pavimento sporco e la uso ogni tanto. Ho detto che le mutande nere le uso solo occasionalmente se mi vesto di scuro, come dire che ci vuole l'occasione, che non fa parte del mio vivere quotidiano, un indumento che ci vuole ma non viene usato normalmente.
L'ufficiale usa fare sempre così e porta le mutande bianche come uso io sempre quasi tutti i giorni, quindi come fosse consuetudine di comportarmi nell'intimità così, pensando ai bisogni dell'altro e non ai miei.



Il dubbio per le mutande è come se dovessi decidere di cosa farne della mia intimità, se eliminarla o tenerla da parte al resto.

Ma non voglio che lo facciano gli altri al posto mio. Che altri decidano della mia intimità, se la voglio o non la voglio, sporca o pulita che sia.
L'altra parte del mio femminile raccoglie tutto, come una funzione ausiliaria che mi viene incontro quando sono in conflitto e non so uscire dal pantano, è la parte che unisce, integra, riporta a casa. Come una sorella che mi conosce bene e non mi lascia sola e sa come mi muovo, dove trovarmi e come convincermi.



Mi resta sempre il dubbio sulle tre pacche e le tre gocce e il favore che mi fa.


Ray avresti voglia di aggiungere qualcosa sulla tua intuizione?
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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