Discussione: Mangiare la lanterna
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Vecchio 25-06-2008, 15.31.54   #2
jezebelius
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Mamma mia...

Non so se sono riuscito ad arrivare a qualcosa di altro, nel caso chiedo aiuto.
Ho preso da qui il passaggio dell'intervento di Uno

Citazione:
Come già detto non è per nulla facile, se volessimo usare una metafora l'amore è una fiamma, a seconda di come la usi da risultati diversi.
Puoi tenerti ad una certa distanza e comunque illumini, puoi avvicinarti e scaldare... ma se vuoi possedere abbracciando l'oggetto del tuo amore e questo non è strutturato per sopportare la tua forza lo bruci... e arrivi anche al punto che si spegne la tua fiamma.
La passione, la bontà o l'amicizia, sono manifestazioni diverse e con diversi soggetti dell'amore, ma l'amore è come la fiamma dentro una lampada, l'amore è dentro di te (se tieni la fiamma accesa) e per induzione spande la luce ed il calore verso l'esterno.
La metafora della lampada può far capire anche molte dinamiche, spesso si oscura tutto intorno e si lascia solo uno spiraglio che illumina solo gli oggetti preferiti del nostro amore.
La cosa deriva dal fatto che molti tengono le lampade a risparmio e vogliono usare la luce altrui, poi ripicche e ripicchine e il mondo gira come gira. In realtà una volta che la mia lampada è accesa se illumino solo in una direzione o tutto intorno non cambia il mio consumo, e concentrare troppo la luce in un punto a volte non è bene.
Al contrario c'è chi accende un lumicino, poco perchè avaro di sentimenti... poi tiene completamente oscurata la lampada e siccome la luce gli riflette internamente in questo modo crede di illuminare tutto, in realtà sta illuminando se stesso, purtroppo solo il suo strumento lampada, non è l'amore verso se stessi oggetto di questo 3d.
Potrebbe darsi la lanterna, allora come contenitore, come ho detto su, della fiamma?
Il lago quindi nella sua forma statica, non si muove, è ormai privo di forza; fermo, calmo, sino ad un livello. In questa energia, dunque la lanterna, tant'è che la prendo dal fondo del lago come a volere resuscitare, riportare un qualcosa. E' spenta. La fiammella non c'è.

La taglio, così che i pezzi una volta ingurgitati si possano ricongiungere ( all'interno ). Ma forse ogni singolo pezzo, e tutti più in generale, ormai ha qualcosa di pesante, come il mercurio. Mercurio che potrebbe indicare qualcosa che si evidenzia come quasi corrosivo ( errata corrige di sopra: i denti si prospettano, una volta specchiato, metà grigi e metà bianchi, segno che tiro fuori il pezzo prima di essere l'artefice di qualcosa di non buono ).
Poi la presenza di un testimone, la mia ragazza. Guarda " la prima fase ", quella che riguarda il ripescare la lanterna ed ingurgitarne il primo pezzo. Non guarda " la seconda fase " che è quella in cui mi accorgo che è pesante e pertanto lo sputo. Forse non sono contento che mi si deleghi un compito particolarmente difficile.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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