Discussione: Tradire
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Vecchio 27-05-2006, 23.45.27   #14
Ray
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Rileggendo mi è sembrato che si finisca di parlare di adulterio e di tradimento come fossero la stessa cosa.
E' chiaro che il tradimento è perlomeno più ampio, dato che posso tradire qualcuno senza commettere adulterio... tradendo un amico per esempio. Questo se usiamo l'accezione comune del termine, che assegna a "tradire" una connotazione negativa la quale, nel suo significato originario non era presente. E' probabile che questa connotazione derivi proprio dal vissuto che c'è stato nei confronti dell'atto di Giuda.

Tuttavia, secondo me, tradimento ed adulterio sono cose ben diverse. Posso commettere adulterio nei confronti di qualcuno, ma posso tradire solo me stesso.

Nella nostra società commettere adulterio implica il tradimento. Non gli corrisponde ma lo implica. Come dice giustamente Grey, potrebbe anche non essere così... in altre culture l'adulterio potrebbe non implicare nulla o, comunque, non determinare la possibilità di un tradimento. Nella nostra però è così.

In linea di massima accade che nelle relazioni che viviamo sussista un patto, dichiarato o sottointeso, di esclusività sessuale. Se questo patto viene infranto si parla di tradimento.

Ma perchè esiste questo patto?

Perchè lo si considera necessario?

Se torniamo a quanto si diceva sopra capiamo che la possibilità del desiderio sessuale verso altro individuo non facente parte del patto è contemplata. Anzi, non solo contemplata, addirittura prevista.
Si parte dal presupposto che, prima o poi, uno dei due ma di solito entrambi, vengano colti dal desiderio di adulterio. Se così non fosse non sarebbe necessario alcun patto. Se una relazione sessuale bastasse ad impedire del tutto la possibilità che sorga ulteriore desiderio la parola "adulterio" non esisterebbe.

Effettivamente l'impulso istintuale umano permette la nascita del desiderio di adulterio.
Il patto di "fedeltà" sostanzia una forza interiore che si opporrà a questo desiderio, ponendo l'individuo in una condizione conflittuale ogni qual volta gli si presenterà il desiderio. Egli non sarà di fronte al suo desiderio e basta... si troverà di fronte ad una scelta.

Ma con chi ha fatto il patto?
Se non l'ha fatto con se stesso c'è davvero la forza che si oppone al desiderio?
Si può dire che l'abbia fatto veramente questo patto se non ha preso una risoluzione interiore ma l'ha solo manifestata nei confronti dell'altro?... quando qualcuno è di fronte ad un suo desiderio è solo... il partner non centra nulla...
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