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Vecchio 13-12-2008, 01.51.45   #2
filoumenanike
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Parla di " risoluzione di divenire " e di " uomo migliore".
Lo contrappone, nella seconda parte a quell' " essere divenuto" più profondamente uomo.
Quella risoluzione che è atto empirico ed anche ipocrita, mentre l'essere divenuto è un privilegio che passa per la sofferenza.

Trovo che sia vero tutto ciò. Sono del parere che ci son due modi di cui uno esclude necessariamente l'altro.
Il primo che è atto astratto non concreto, illusorio. Il secondo, al contrario è pratico, reale poiché passa per un punto per il quale deve realizzarsi il cambiamento e cioè la sofferenza.
Questa attribuisce " peso" ed intensità al cambiamento stesso ma ci dice anche che non esiste uomo migliore ma solo un luogo ove si è più profondamente uomini.
Due tipi di uomo: l'uno effimero, nella certezza di essere migliore, l'altro " uomo", nel profondo.
La profondità stessa come sinonimo oltre che di sofferenza anche di purezza e non ipocrisia.

il proposito di diventare una persona migliore è un atto di buona volontà che spesso tutti facciamo in momenti di debolezza e di autocritica ma è come quando si confessano i peccati e si promette di non farli più...tutto è abbastanza falso, sappiamo dal di dentro che non ci riusciremo mai. il diventare una persona migliore è invece, al contrario, un atto concreto, siamo passati attraverso dure prove, sacrifici, delusioni, amare sconfitte e la sofferenza patita ci ha trasformato in persone migliori, dando al significato "migliori" un senso lato, migliori perchè capaci di gestirsi, di comprendere il dolore e dunque avvicinarci all'altro, migliori perchè sensibili alle vere gioie della vita, migliori perchè più umili e disponibili alla comprensione.
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