Discussione: Le parole della magia
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Vecchio 17-05-2011, 12.59.39   #13
Faltea
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Distinzione tra incantesimo e sortilegio.
Non sono la stessa cosa anche se agli occhi profano potrebbero sembrarlo e potrebbero dare risultati simili.

Il sortilegio agisce sull'ambiente, più precisamente sulla sorte, come avete detto possiamo sintetizzarlo (anche se è un pò più complesso) evidenziando o nascondendo una sorte o l'altra.
L'incantesimo agisce sul soggetto (anche se non è una persona), lo incanta e cerca di costringerlo a fare o non fare qualcosa.

Allo stato più puro e meno degenerato della Magia una pozione si usa per un incantesimo, (sinteticamente e razionalmente una sorta di catalizzatore ed aiuto per la fascinazione) anche se non è necessario , mentre per un sortilegio occorre un rituale. Ma oggi si usano pozioni (o qualcosa che dovrebbe assomigliargli) come parte dei rituali e si usano rituali troppo complessi per gli incantesimi.

C'è una distinzione anche tra incantesimo e fascinazione, sopra le ho accumunate per comodità, ma in realtà il primo è l'uso di tecniche (tra cui anche eventuali pozioni), ed è qualcosa che si può fare o no, con una certa efficacia, a seconda della costituzione psicofisica, costituzione che si può si cambiare ma solo molto lentamente. La fascinazione invece si fa in maniera più naturale, senza artifizi materiali, si può imparare con delle tecniche, è alla portata di tutti teoricamente, è meno efficace dell'incantesimo, può essere inconscia e comunque agisce solo su soggetti animati. Diciamo che la differenza principale è quest'ultima, il resto un pò può sfumare da una all'altro.

So di aver fatto un pò confuso le acque, ma l'argomento è molto vasto, queste sono due definizioni al volo solo per espandere il discorso ed impedirgli una deriva strana.
allora.. prendiamo una cosa per volta (testolina che gira con le stelline inotorno )

Il sortilegio muta, l'incantesimo vela..
voglio dire che il primo agisce sulla materia fisica (ora mi incarto) il secondo sul piano illusorio.
Forse ha ragione Ray, l'obbligo presuppone una forma di consapevolezza che non c'è in nessuno dei due casi.
E' giusto dire che il rito può essere un incantesimo o un sortilegio o è un'ulteriore distinzione?

Come dici la fascinazione è una cosa che viene "naturale" non ha bisogno di magheggi.
Per fare un esempio, l'imparare il linguaggio del corpo ed usarlo nella maniera giusta è fascinazione. Poi c'è chi è in grado di farlo senza imparare nulla..
Non parlo di fascino tipo ammiccamenti ed ancheggiare.
Il buttarsi indietro sulla sedia (cadendo sullo schienale) mentre uno ti parla è un chiaro segno, consciamente chi ti sta di fronte non lo percepisce, ma il suo essere si, se invece il tuo busto si porta verso di lui e le tue braccia si appoggiano alle ginocchia lui sarà più disponibile al dialogo.
La fascinazione si impara ai corsi per rappresentanti/venditori. Quelle full immersion che ti fanno diventare un "incantatore di serpenti"

Non ho capito perché hai voluto specificare che agisce solo sui soggetti animati.. cosa agisce sui soggetti non animati? E quando viene la necessità di modificare qualcosa di inanimato?
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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