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Vecchio 23-03-2012, 12.46.42   #43
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Originalmente inviato da Cubo Visualizza messaggio
incidentalmente, io sono a disagio con questa posizione perche' "culturalmente" mette le persone che soffrono in condizione di "vergognarsi" di prendere un antidepressivo. se è un errore l'eccesso, lo è anche l'ostracismo. sono farmaci come altri, da assumere alla bisogna, sotto guida competente. fanno stare meglio.
Esiste il problema, è vero, ma le cose stanno cambiando, perchè se è per questo, anche verso la terapia psicologica ci sono stati grossi pregiudizi, ma vedo che oggi la gente di apre, i miei clienti come niente mi dicono che la loro figlia ha avuto bisogno, ect...Io non ho mai nascosto di averne usufruito. Il farmaco però mi fa paura e non perchè mi sentirei matta, io non prendo nemmeno un banale analgesico, sopporto se posso. Non ho per esempio detto che il quelle settimane mi alzavo con leggero sapore amaro in bocca. Sono cose che io non tollero, certo se domani l'angoscia dovesse opprimermi non esiterei a ingoiare qualunque cosa, perchè vivrei con effetti di sicuro peggiori di quelli che darebbe il farmaco.

Quì poi si sta parlando di curare malesseri che non sconfinano nelle malattie mentali dove i parenti sono i primi a chiedere i farmaci.
Quando ebbi attacchi di nevrosi grave forse avrei potuto star subito meglio, ma per quanto mi riguarda non sono mai stati disturbi che distinguevo da disagi sia esistenziali che morali, che affettivi, ma allora scelsi di non venire sedata, avevo paura di affezionarmi a qualcosa di artificiale, forse ho avuto una paura eccessiva, e non era ignoranza, ma la conquista fu molto gratificante, anche dopo ogni ricaduta.

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