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Vecchio 18-01-2012, 13.50.52   #18
griselda
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Che differenza c'è tra ri-m-pianto e no-sta-lgia?
Rimpiango di non essere riuscita a studiare
Ho nostalgia di quando ero bambina
In entrambi i casi non ho scelto consapevolmente e nemmeno ho elaborato l’esperienza mi sono fatta trasportare dalla vita.
Ma ho lasciato là qualcosa che dovrei recuperare.
Ray ha scritto che non fare una cosa è scegliere di fare l’altra, quindi non posso rimpiangere di non aver studiato perché l’ho scelto in qualche modo anche se non ne ero cosciente.
Ho nostalgia di quando ero bambina perché non ho vissuto coscientemente la crescita, mi sono fatta vivere. Rimanendo là in quella fase girando a vuoto perché cercavo là ho lasciato tante cose che devo recuperare.

Quindi secondo me non c’è nessuna differenza anche se vogliono dire due cose diverse, segnalano la stessa cosa:una necessità di recupero.

Le parole per se stesse mi suonano in questo modo:
No-sta-lgia mi da l’idea di mancanza di dolore da recuperare, perché la parola dice che non c’e dolore quindi una fuga dalla realtà per andare a consolarsi nel paese del non dolore immaginario, o comunque in una fase senza dolore

Ri-m-pianto mi da l’idea di un piacere nel piangere non so perché la parola mi passa questo. Un piacere a piangere per qualcosa che magari non si è nemmeno conosciuta come esperienza.
Quindi anche qui qualcosa da recuperare come coscienza e da far diventare consapevolezza. Una scelta che non è condivisa da tutti le parti di me.
O magari anche il fare quel tipo di esperienza che mi manca.

In entrambi i casi non si è vissuto pienamente. Essi esistono perché si è lasciato indietro qualcosa. Perché non esiste il piacere senza un po’ di dolore e il dolore senza un po’ di piacere.
E se provo anche il dolore o il pianto li devo riprovare per cercare di recuperarli.

Quando andavo a scuola era tutto un pianto, sensazioni di inadeguatezza, svogliatezza, paura di non essere all’altezza, paura di essere punita, di essere picchiata, di essere incapace di riuscire, terrorizzata di prendere brutti voti, di essere bocciata e di essere disapprovata in casa per questo.
Sono scappata da tutte quelle sensazioni che non sapevo gestire per cui non posso rimpiangere quel che ho scelto di non portare avanti a causa gli ostacoli che incontravo.
Ho scelto di non provare più quelle sensazioni e con quelle ho perso anche la possibilità che avevo di studiare.
Ho scelto di fuggire dalle mie incapacità di sopportazione, incapacità di soffrire per le cose che mi avrebbero fatto bene e mi avrebbero fatto crescere.

Quindi il rimpianto è un pianto interiore per qualcosa che si è perso ma che è da elaborare non è mai quello che sembra all’apparenza.

Mentre ho nostalgia di quando ero bambina perchè quando mi ammalavo c’era qualcuno che si prendeva cura di me ad esempio, c'era chi mi comprava i vestiti, chi mi preparava da mangiare, chi mi accudiva ed era responsabile per me. (per quel che poteva e riusciva naturalmente)
Ho nostalgia di qualcosa che ho perso ma guardando bene segnala qualcosa che non ho sviluppato e per questo la cerco nel passato, come uno film da cui prendere quel che mi manca.
Mentre ora nella realtà provo dolore nel non avere più quell’attenzione perchè non mi sono costruita gli strumenti per darmi l'attenzione che mi è necessaria per vivere.
C’è dolore perché c'è la mancanza relativa al non aver sviluppato la capacità di essere indipendente e di prendermi sapermi prendere cura di me stessa da qui...la nostalgia.
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