Discussione: La Grotta
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Vecchio 16-12-2010, 21.06.29   #9
dafne
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Uhm, perchè nella grotta sono ferma. Non è proprio stasi in effetti, il lavorìo c'è eccome ma c'è quel qualcos'altro che normalmente si muove (e incasina ) che è fermo, lontano, bloccato.

Lo vivo come un momento di raccoglimento, come in chiesa quasi, quando dialoghi con Dio. Il mio tutto è fermo mentre si muove e rielabora qualcosa che normalmente...non mi filo neanche di striscio.

Non sò non ci vedo neanche il caos, nel mio vivere la grotta (probabilmente parliamo di due situazioni divverse) la paura e il freddo sono generate dalla paura del buio, dell'ignoto, ma nell'imparare ad affrontarla riesco a lasciare che mi arrivino cose che altrimenti finirebbero nel frullatore delle mie sensazioni.

E' grazie a questa stasi che riesco a concentrarmi, cosa che normalmente non faccio perchè sono dispersiva. Non c'è luce (in altra discussione si parlava della conduzione della luce dei pensieri, anche altrui), non c'è rumore, non c'è calore (infatti si rischia di diventare pietra e cristallizzare secondo me se non si acchiappa il bisogno di scaldarsi. Ma a muoversi si scappa, bisogna muoversi stando fermi...ok questo è dafnese, ci medito su)
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