Discussione: Immortalitą
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Vecchio 17-02-2006, 19.19.45   #7
Kael
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Allora, procediamo per gradi.

Ammesso che dopo la morte del corpo fisico esista qualcosa che viva ancora per un certo tempo, conservando la sua coscienza, questa può essere chiamata immortalità? In altre parole, per quanto tempo questo qualcosa dovrebbe sopravvivere per essere considerato immortale?
Già in pochi post abbiamo visto come il termine "immortale" sia vago e differente a seconda delle nostre singole concezioni, e rischi quindi di confonderci. Procediamo quindi sostituendo la parola "immortalità" con "esistenza dopo la morte".

Ora, appurato che la morte di cui stiamo parlando è una morte fisica, ciò che potrebbe continuare ad esistere è un qualcosa di non fisico. A questo proposito però occorre studiare attentamente l'Uomo e comprendere di che cosa sia realmente fatto.
Tutte le grandi Tradizioni riconoscono che l'uomo sia composto da 4 corpi differenti, ognuno costituito da "materia" di diversa fattezza e di sostanze sempre più sottili.

La religione Cristiana li denomina:
Corpo carnale
Corpo naturale
Corpo spirituale
Corpo divino

Analogamente molti insegnamenti orientali li chiamano:
Carrozza (corpo)
Cavallo (sentimenti, emozioni)
Cocchiere (pensiero)
Padrone (Io, Coscienza, Volontà)

Infine, le discipline esoteriche li chiamano:
Corpo fisico
Corpo astrale
Corpo mentale
Corpo causale

Questi 4 corpi si compenetrano uno nell'altro, dando forma all'Uomo.

Badate che non stiamo parlando di corpi immateriali, sono tutti materiali esattamente come il corpo fisico, ma la loro materia è più sottile e "scivola" negli interstizi della materia più grande del corpo fisico.
Porto un esempio:
Il maestro davanti alla classe riempie un vasetto di vetro con dei sassi, fino all'orlo, e chiede: "E' pieno il vasetto secondi voi?" La classe risponde di si.
Allora il maestro tira fuori dei sassolini più piccoli, e versandoli nel vasetto scivolano negli spazi lasciati dai sassi grandi. Poi guarda la classe: "Ora è pieno?" La classe risponde di si.
A questo punto il maestro tira fuori della sabbia e la versa dentro. Il vasetto riesce a contenerla.
Infine, il maestro prende dell'acqua, che scivola negli ultimi interstizi vuoti e va a riempire veramente il vasetto. Poi si rivolge alla classe attonita, e dice: "Ora è pieno!"

Questo è importante per capire come questi 4 corpi si compenetrino uno nell'altro, formando 4 organismi indipendenti aventi una relazione fra di essi, ma capaci di azione indipendente.
Ovviamente, per la scienza che usa strumenti composti dalla materia del primo corpo, risulta impossibile scoprire l'esistenza dei corpi formati da una materia più sottile. Per lavorare in ambienti differenti, servono strumenti differenti. Non posso usare materia del primo corpo per lavorare nel secondo o nel terzo...

Continua...
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