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Vecchio 16-02-2006, 18.17.18   #7
Ray
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si Red, era quello che intedevo, grazie.

Vi ricordate la discussione su essere e non essere? Ecco... in qualche modo questa è la visione opposta o, se volete, complementare.

Quando ho un problema, tipo sono timido, anche se in potenza sono e basta senza aggettivi, quando manifesto non riesco a manifestarmi diversamente da "timido".

L'indagine psicologica mi serve per capire (che è già un atto ineriore) come mai ogni volta che mi manifesto in tal senso il "me" prende sempre la strada del timido.
Poi però devo fare in modo da poter prendere anche altre strade... e la più semplice inizialmente è proprio quella opposta, come ha detto giustamente Era parlando dei falsi sicuri di se, i timidi mascherati.

Certo, posso avere dei "nodi" da dover sciogliere prima di potermi manifestare in altri modi... ma sciogliere quei nodi non è solo atto interiore... bisogna sempre e comunque confrontarsi col fare. Potrò dire di aver sciolto il nodo quando non sarò più obbligato ne a comportarmi da timidi ne a comportarmi da non timido... ovvero a trascendere la timidezza, avvicinandomi all'essere.

I ogni caso, come ci sono metodi per codificare ed incanalare gli atti interiori... cioè come l'indagine psicologica mi "porta" verso la comprensione dei miei meccanismi... così ci possono essere particolari tipologie di atti che mi aiutano... che mi "portano" a sciogliere quei nodi del tutto...

avete presente la ragazzina che un mese dopo essere stata piantata dal moroso va sulla spiaggia dove l'ha conosciuto e getta in mare la catenina che lui gli aveva regalato? E dopo riesce a non pensarci più?...
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