Discussione: I ricordi
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Vecchio 09-01-2007, 10.27.13   #16
griselda
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Capita che si parli tra persone che abbiano vissuto uno stesso evento e che ognuno dei presenti dia una esposizione diversa dall'altro.. a volte del tutto opposta. Chi mente?
In realtà nessuno, ma in verità tutti.
Se proviamo a portare questo fenomeno indietro nell'infanzia di ognuno, ci accorgiamo, che parlando ad esempio con i genitori, i ricordi che abbiamo o sono da loro indotti per racconti,pensando di farceli nostri, oppure ricordiamo cose che poi i genitori negano o raccontano diversamente.
Questa cosa mi fà molto pensare sui meccanismi di difesa della mente (che mente) e che crea addirittura dei ricordi per mantenere un certo tipo di equilibrio all'interno di un personaggio che siamo abituati ad interpretare ed essere (non Essere).

Si può dire che la mente addirittura occulti alcuni ricordi a favore di altri e in un vissuto del tutto soggettivo tanto da non essere Vero.
Se addirittura non ci mettiamo d'accordo su ciò che è avvenuto un anno fà con degli amici in vacanza (è un esempio) come è possibile che sia concreto un ricordo infantile?

Quel che sono i nostri ricordi da bambini sembrano non essere altro che una serie di ricordi indotti e soprattutto rimescolati insieme a tutte le sovrastrutture e convinzioni che crescendo ci siamo fatti.

Potrebbe essere che siamo vittime dei nostri inganni?
Ho sempre ricordato degli avvenimenti della mia vita i lati positivi. Però ricordo anche che in me avviene un movimento strano, accomodo i ricordi.
Ovvero in quel momento in cui vivo ad esempio qualcosa di emotivamente forte sto male e soffro quindi cerco poi razionalmente di aggiustarlo per stare meno male.
Lo ripasso mentalmente do giustificazioni a cose fatti e personaggi, così posso stando meno male continuare a vivere decentemente? (tipo e tutti vissero felici e contenti) ( mi prendo per il c..o?)
È questo che avviene, ci aggiustiamo i ricordi se ci hanno scosso emotivamente? Chi fa questo è sbilanciato dalla parte emotiva?
Conosco invece una persona che degli stessi ricordi ha, credo, una visione razionale, perché quando parliamo dello stesso ricordo che abbiamo condiviso lui ricorda i tutti gli aspetti ma sottolinea quelli che ha vissuto negativamente come a tutelarsi per il futuro affinché ciò che ha vissuto non si ripeta. Questa persona vive in allerta pericolo mentre io non tenendo conto di ciò che ho vissuto veramente ma solo della trasformazione del ricordo in “qualcosa che non mi faccia continuare a stare male” non imparo quell’allerta?
Se così fosse si potrebbe persino comprendere perché a volte non ci si capisce e non si capiscono i comportamenti altrui.
Qualcuno mi da una mano a capire quello che ho scritto per favore (sempre che si capisca)?

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