Discussione: Repressione
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Vecchio 01-12-2008, 21.03.15   #21
Ray
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Il non sapere per nulla di reprimere l'ho chiamato vera repressione, potremmo chiamarlo repressione totale, in ogni caso uno degli "scopi" della repressione è proprio il non sapere di farlo, altrimenti uno non lo farebbe o perlomeno considererebbe l'opportunità. Siccome lo scopo è sempre quello - non sentire - se il meccanismo di cacciar sotto funziona bisogna anche che non mi racconto di metterlo in atto e dopo che è diventato automatico posso dormire sonni tranquilli (che poi tranquilli non sono).

Comunque credo che la maggior parte delle persone sotto sotto sanno che reprimono. Dato che un po' lo fanno apposta. Almeno all'inizio.
D'altra parte, una volta che il meccanismo si è consolidato ed è divenuto risposta automatica a tutta una serie di stimoli (vedi rabbia) non me ne accorgo no se qualcuno non me lo dice in qualche modo. Come qualsiasi altro meccanismo automatico.
Certo, se uno fa un lavoro su se potrebbe anche accorgersene, tu che lo fai vedi e sai di reprimere quando ti capita e cerchi di non farlo (io idem). Però le prime volte, se non ti passava in qualche modo per la testa o te lo dicevano non lo sapevi.

L'unico altro modo di saperlo è dato da qualcosa che potremmo chiamare "programma salvifico dei meccanismi di difesa", ovvero proprio i malanni che citi e che ci si procura quando si reprime troppo. Prima o poi scoppi e da quel momento cambia tutto... i meccanismi di prima non andranno più bene e anche se si cerca di consolidarli nuovamente, qualcosa di diverso interverrà e il prossimo scoppio sarà diverso e così via fino a quando alla coscienza apparirà chiaro quel che non va. Sempre se l'inconscio ce la fa, ovviamente.


Per i debiti si, intendevo un po' quello che dici, ovvero che quelle emozioni ce le cucchiamo dopo. Inoltre intanto che reprimiamo paghiamo gli interessi del debito, un po' come un mutuo. Quindi alla fin fine paghiamo di più quel che cerchiamo di fregare gratis.
Come se non bastasse, al momento del saldo, più tempo è passato più dura è la botta. Non necessariamente per la quantità del debito da pagare, ovvero l'intensità dell'emozione (magari nel frattempo siamo diventati più capaci di reggerla) ma per il tempo che abbiamo "perso".
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