Discussione: Repressione
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Vecchio 02-12-2008, 01.56.02   #22
griselda
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Il non sapere per nulla di reprimere l'ho chiamato vera repressione, potremmo chiamarlo repressione totale, in ogni caso uno degli "scopi" della repressione è proprio il non sapere di farlo, altrimenti uno non lo farebbe o perlomeno considererebbe l'opportunità. Siccome lo scopo è sempre quello - non sentire - se il meccanismo di cacciar sotto funziona bisogna anche che non mi racconto di metterlo in atto e dopo che è diventato automatico posso dormire sonni tranquilli (che poi tranquilli non sono).

Comunque credo che la maggior parte delle persone sotto sotto sanno che reprimono. Dato che un po' lo fanno apposta. Almeno all'inizio.
D'altra parte, una volta che il meccanismo si è consolidato ed è divenuto risposta automatica a tutta una serie di stimoli (vedi rabbia) non me ne accorgo no se qualcuno non me lo dice in qualche modo. Come qualsiasi altro meccanismo automatico.
Certo, se uno fa un lavoro su se potrebbe anche accorgersene, tu che lo fai vedi e sai di reprimere quando ti capita e cerchi di non farlo (io idem). Però le prime volte, se non ti passava in qualche modo per la testa o te lo dicevano non lo sapevi.

L'unico altro modo di saperlo è dato da qualcosa che potremmo chiamare "programma salvifico dei meccanismi di difesa", ovvero proprio i malanni che citi e che ci si procura quando si reprime troppo. Prima o poi scoppi e da quel momento cambia tutto... i meccanismi di prima non andranno più bene e anche se si cerca di consolidarli nuovamente, qualcosa di diverso interverrà e il prossimo scoppio sarà diverso e così via fino a quando alla coscienza apparirà chiaro quel che non va. Sempre se l'inconscio ce la fa, ovviamente.


Per i debiti si, intendevo un po' quello che dici, ovvero che quelle emozioni ce le cucchiamo dopo. Inoltre intanto che reprimiamo paghiamo gli interessi del debito, un po' come un mutuo. Quindi alla fin fine paghiamo di più quel che cerchiamo di fregare gratis.

Come se non bastasse, al momento del saldo, più tempo è passato più dura è la botta. Non necessariamente per la quantità del debito da pagare, ovvero l'intensità dell'emozione (magari nel frattempo siamo diventati più capaci di reggerla) ma per il tempo che abbiamo "perso".
Premetto che non è che non sono d'accordo con quanto hai asserito, perchè è tutto vero tant'è che poi altro che gratis paghiamo molto, ma molto di più. Quindi se si conoscesse o si riuscisse a farlo, sapendolo lo si farebbe sempre. Non è una gioia reprimere in nessun caso. Fa male a tutto l'essere.

Facciamo un esempio quella frase che ho nerettato è stata per me vissuta come un colpo allo stomaco che è salito al petto come costrizione e sentimento di dolore.
Che faccio? Di solito sto zitta, penso che ho la coda di paglia, che probabilmente quella persona che lo dice asserisce il vero, e questo si trasforma in senso di colpa, che mi spinge invece che dire alla persona oh va che non è proprio così, e dimostragli le mie ragioni. Mi spinge a fare meglio a spingermi oltre l'impossibile per me in quel momento. Che può voler dire sforzarmi di non reprimere magari andando incontro a pericoli ben più gravi, per via di situazioni che sto vivendo e che potrei non sopportare fisicamente e altro.
Direi che ogni cosa va valutata, le situazioni a volte sono talmente intricate e messe in piedi da così tanto tempo che quando ce ne si accorge si rimane di sasso, e si credeva tutt'altro. Poi si cerca di muoversi e non si trovano i modi anche se apparentemente pare di averli.
Un esporre in questo modo evita la repressione?
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