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Vecchio 18-09-2010, 22.26.36   #251
Telemaco
Ristruttura la casa
 
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Originalmente inviato da A4L8 Visualizza messaggio
Cerco di sintetizzare:
ogni uomo cosa è?= una creatura
ogni uomo è libero? si
di fare cosa?
di scegliere il destino assegnatogli sin da sempre o di rifiutarlo.
è anche libero di rifiutarlo? si.
come realizza questo alto destino?
attraverso la presenza di un Catalizzatore che (permettete una metafora) a mo' di ascensore gli da un passaggio per il paradiso o meglio ancora di chi proprietario di un'imbarcazione cede il posto al navigatore esperto che lo porta in mari e lidi sicuri.
scegliere l'una o l'altra soluzione o destino attraverso il libero arbitrio cambia di molto le cose?
personalmente si ma nell'ambito dell'universo non troppo, certamente una differenza ci deve essere.
Se non ci sono riuscito ancora allora dovrò fare un corso di telepatia e trasmetterlo via etere, ma preferisco farmi una camminata che perdere tempo in certe cose
.
Adesso sei più chiaro, ma se essere più chiaro per te è un peso o una fatica, concordo con te che è meglio se ti fai una passeggiata ...

Se ho capito bene, per te esiste un destino che ci viene assegnato e la nostra libertà sta nell’ accettarlo o rifiutarlo.
Trovo l’ ipotesi interessante e credo valga la pena di approfondirla.

PRIMO CASO
Nel caso l’uomo non accetti il suo destino e quindi di essere guidato (dall’ascensore/navigatore) durante la sua vita dovrà scegliere secondo ciò che egli è: un essere limitato soggetto alla legge di causa ed effetto e dai condizionamenti.
Ma in che condizioni si trova l’ uomo quando sceglie o meno di accettare il suo destino ?
Se al momento della scelta è ancora condizionato dalla sua natura e dalle sue esperienze , sceglierà secondo queste e quindi anche questa scelta non sarebbe libera.
Se al momento della scelta l’uomo non avesse alcun condizionamento e quindi nessun parametro su cui basarsi, resterebbe immobile o tutt’al più sceglierebbe a caso e senza un motivo o sceglierebbe secondo coscienza divina.
In entrambi i casi la “sua” scelta non sarebbe sua o quanto meno sarebbe casuale.

SECONDO CASO
Se invece egli accetta il suo destino è guidato fin da subito nelle sue scelte da un “tutor” a cui lascia la guida della sua vita.
Anche in questo caso potremmo affermare che le sue scelte non sono le sue, salvo quella di accettare il copione della sua esistenza.
In questa situazione la libertà starebbe nell’ accettare ciò che ci viene suggerito di scegliere senza che ci si debba ritenere i veri autori delle scelte.

PRIMA CONCLUSIONE
In entrambi i casi la vita si svolge in assenza di vera libertà : in un caso si è succubi delle leggi di causa ed e effetto e nell’altro di un volere divino.
In entrambi però resterebbe la liberta di accettare o meno l’una o l’altra soluzione.
Non sarebbe poco.
Resta quindi da definire come si possa attuare liberamente questa scelta di accettazione o non del proprio destino.
Siccome non espliciti come e quando questa si manifesti faccio 2 ipotesi.

SECONDA CONCLUSIONE

1. Il destino di una persona inizia dalla nascita.
Quindi l’uomo potrebbe aver scelto di accettare il suo destino prima di nascere.
In questo caso, egli non sarebbe consapevole durante la vita di agire secondo un copione, si considererebbe libero, ma in realtà starebbe seguendo un copione che lui stesso ha approvato.
Qui però entriamo nel campo di ipotesi di ciò che c’è prima e dopo la morte ed esula dalla nostra esperienza.
Se osserviamo la vita da questo piano di esistenza potremmo quindi considerare illusorio il senso dell’uomo di essere libero di scegliere perché non è consapevole che tutte le sue scelte sono già state determinate; è come se sognasse….

2. Se la scelta dell’uomo di accettare il proprio destino è concepita invece come sua facoltà in ogni occasione della vita la cosa si complica.
Questo è il senso più comune di interpretare la vita con un mix di libero arbitrio e un po’ di predestinazione, ma sempre liberi di poter cambiare rotta in ogni momento.
Il destino potrebbe infatti cambiare direzione ad ogni nuova scelta.
E qui torniamo al punto di partenza.
Quando l’uomo, in ogni occasione della sua vita, si trova a scegliere se accettare o meno il programma del suo più alto destino ha sempre le solite due possibilità, non può scegliere senza una motivazione.
O agisce condizionato dalla sua natura ed esperienze e quindi non liberamente ( ma come effetto della sua causalità) o guidato da qualcosa che lo trascende (chiamalo come vuoi) e quindi non è la sua scelta.

Prova a porti questa domanda: sei davanti ad una scelta importante, tra fare o non fare.
Se inizi a pensare entrano in gioco tutti i tuoi condizionamenti, le tue informazioni, le tue esperienze e la scelta non sarà mai arbitraria, semmai una sommatoria scontata.

Se blocchi il pensiero, o resetti la tua memoria, probabilmente agirai intuitivamente secondo la tua ispirazione che altro non è che la natura divina.
Ma anche in questo caso non saresti “tu” che scegli ma la coscienza divina.
Ovviamente con “tu” intendo il tuo comune senso di entità individuale (dato dalla somma dei tuoi pensieri) che crede di essere colui che pensa e agisce.
Ecco perché insisto sempre che non possiamo comprendere l’illusorietà del libero arbitrio a prescindere dal chiedersi chi è che siamo noi quando diciamo”io” ?
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