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Vecchio 27-09-2009, 22.37.33   #9
RedWitch
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Più che deisderio di morire o di distruggersi, penso sia la cosa dell'annullamento. Io un po' penso di capirla sta cosa. In seguito all'altro discorso sulla morte che facevamo e al mio lavorarci su, una fase che ho incontrato è un considerare l'annullamento, il nulla, il non essere, come qualcosa da aborrire... anzi diventa quasi desiderabile... una specie di "in fondo perchè no?"
Non so se è una cosa transitoria, non so se è uno sprofondare e sperimentare quella "depressione" connessa all'ineluttabilità della morte, so solo per adesso che forse intuisco un minimo cosa intendesse Paolo.
Ragionandoci, in effetti, cessando di aver paura della morte, ossia della non esistenza, dovrebbe emergere la parte di noi che la trova desiderabile. Dall'altra, penso che un desiderio così sia opera del diavolo. Chissà...
Sto esplorando questa cosa proprio in questi giorni, ad un certo punto mi son detta: "hai tanta paura, ma quando accadrà, quando arriverà quel giorno, ci sarà solo il nulla, non puoi aver paura perchè non sentirai più niente, semplicemente, non esisterai..". Una persona che conosco, dice che non si deve aver paura della morte, perchè ora siamo in vita e non si puo' aver paura di due cose che non si possono incontrare.. un po' come il giorno e la notte che si sfiorano ma non possono mai coesistere. Si cerca tanto di frenare l'avvicinarsi della morte, magari scappando, ma a quell'appuntamento, non si puo' mancare per quanto si cerchi di frenare e rallentare.. che poi quando si cerca di farlo, è proprio allora che si sta dormendo alla grande, ed è proprio in quei momenti che invece che rallentare, come ci illudiamo di fare ci avviciniamo alla Nera Signora..

Per il resto, non credo nemmeno io di aver centrato l'argomento nel modo in cui volevi parlarne tu, non ho capito, ma mi è venuto in mente un film che ho visto (devo anche averlo già scritto da qualche parte) "Final destination" (sono diversi film ma il filone è sempre lo stesso), in poche parole, ci son persone destinate a morire in un incidente (aereo) che invece scampano a quel destino, ma è solo una cosa temporanea perchè la Morte, dopo qualche tempo, inizia a raggiungere ognuna delel persone che era destinata all'aereo... da profana, ho idea che quando sia il momento, è il momento e basta, penso che nascita e morte siano in qualche modo segnate (anche se non so bene come), mentre la distanza che separa le due date, sia in qualche modo il nostro "raggio di azione", ossia possiamo nascere, crescere, vegetare (il vivere comune) e morire, oppure possiamo nascere, crescere, vivere (e modificare qualcosa sempre nel nostro raggio di azione), ed andare incontro alla morte invece che fuggirla..
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