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Vecchio 29-03-2012, 18.38.52   #112
griselda
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Non me la sento di riaprire ex-novo l'argomento perchè c'è moltissimo da elaborare qui e perchè sono un pò a corto di risorse per fare lo sforzo di navigare da sola.

Ho colto nel discorso il concetto che la parte "violentabile" nell'essere umano sia quella femminile, indipendentemente se si parli di maschio o femmina.

La parte maschile è per sua natura aggressiva, quando per aggressivo s'intende la necessità di movimento.
La parte femminile acccoglie la parte maschile difende -offende.

Mi stò chiedendo se quel mettersi in condizioni più a rischio sia anche una situazione in cui il proprio maschile è, come dire, un pò poco presente.

Poi si subisce la violenza e la parte femminile percependo la mancanza di difesa si maschilizza" (vabbeh) generando atteggiamenti di difesa aggressiva che poi sfociano alle volte in altra violenza.
Violenza genera violenza..diceva un saggio...

Allo stesso tempo si rifiuta di vederla, moltissime donne picchiate o violentate marciscono nella vasca del "te lo sei cercata" cosa che a volte si dicono con maggior forza di quelli che le stanno intorno.

Il discorso di Uno sul dolore settoriale mi ha colpita, un dolore che si riesce a scaricare solo con la violenza.
Ma una volta scaricato cosa resta all'altro? Perchè qualcosa resta per forza.
Una forma di violenza che la psiche non riesce a digerire può essere?
Il rigirarla su altri può essere l'incapacità di gestirla e il bisogno di liberarsene?

Si complica ulteriormente quando per evitare di averci a che fare si arriva a giustificarlo. Ho una follia che mi gira per la testa e cioè che essendo incapaci, o meglio, ritenedoci incapaci di usare violenza ad altri quando la subiamo e ci sentiasmo colpevoli per non averla bloccata arriviamo a violentare gli altri (non necessariamente fisicamente) come per dire..eh se non ce la faccio io a reggere non poteva neanche quello/a...osti par quasi un cercare una giustificazione stà cosa..non sò mi ci stò immedesimando troppo mi sà.
Grazie Daf che hai ritirato su questo
3D appena sono arrivata al post in cui si parla del dolore settoriale, che avevo rimossso, mi risalita la nausea.
Però le diverse allusioni di Uno all'alcolismo (cosa che nella vita non ho mai avuto come problema) mi ha ampliato la nausea, evidenziando che c'è qualcosa di importate di cui prendere coscienza.

La prima cosa che mi domando è se avviene come per tutte le reazioni, le avversioni che dopo aver subito un trauma qualunque attuano quella specie di reazione registrata come pericolosa dalla quale difendersi ed accendono in automatico il programma di autodifesa?
Cioè come se fossi stata ipnotizzata ed il messaggio fosse ad esempio: -ogni volta che vedi una persona che si accende una sigaretta, tu avrai questa reazione andrai verso di lei, e gliela strapparai della mani e gettandola a terra.-

E' da tanto che cerco di cavare il famoso ragno dal buco cercando di capire la violenza subita dove è andata a nascondersi in quale anfratto?
E non è la prima volta che mi sento dire all'altro: - mi fai sentire violentata.- Come se quella persona mi collegasse con l'esperienza subita.

Mi sono anche resa conto che ancora mi da noia, anzi mi da proprio fastidio che qualcuno possa pensare e ancora peggio dire che me la sono cercata.
Il che vuol dire che non l'ho mai digerita?
Oggi rileggendo ci ho ripensato...
Allora ero una ragazza che voleva essere libera dai condizionamenti (ahahah risata è isterica) non volevo essere ne ipocrita ne repressa, in poche parole non volevo essere come gli adulti che vedevo attorno a me tristi e senza vita rifiutavo le regole che imponevano perchè rifiutavo il loro modo assurdo di vivere.
In più credevo di essere forte, di essere intelligente, e peggio di non aver paura di niente. Era solo incoscienza.
Beh credo che quella parte lì abbia preso una tal botta....
Il mio maschile, quello che avrebbe dovuto difendermi è rimasto traumatizzato, frustrato, castrato, congelato dalla paura e dall'umiliazione, tanto che piano, piano esperienza dopo esperienza è quasi sparito?
Per tornar fuori solo ( a mia insaputa) per vendicarsi dell'onta subita ogni qualvolta qualcuno gli fa riprovare quell'emozioni vissute quella mattina di fine settembre?
Riversando su di questi ignari personaggi l'interpretazione di un ruolo che non è loro?
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