Discussione: Economia psicologica
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Vecchio 08-10-2008, 18.01.05   #8
Grey Owl
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Ma e' possibile che l'economia psicologica si fonda sulla persona e non sul mercato reale?
Mi spiego meglio, nell'esempio di Ray si nota come non e' percorribile il rapportarsi con un'essere umano (e' singolare la definizione) per ottenere lo zucchero, trova invece percorribile arrangiarsi da se, magari facendo piu' strada.

Un'altra persona avrebbe trovato altre soluzioni che fanno parte del suo modo/essere, ad esempio provare a bere un caffe' amaro (senza zucchero). Ma tutte in genere a cercare la soluzione che permette (in apparenza) di mantenere uno status quo di dormiente. Non si tratta di spendere piu' o meno energie (di norma si spendono piu' energie) ma di mantenere una struttura di apparente controllo della situazione.

Nell'esempio di Ray il debito col vicino, il rapportarsi con lui, il bere una tazza di caffe', la mezzoretta di attenzione, il chiacchierare rappresentano un conto salato che non vuole pagare e quindi spende molte piu' energie "arrangiandosi da se".

Il mercato psicologico reale e' vasto e non conoscibile da chi fa economia con il proprio denaro e' come un venditore che vende a chi conosce(crede di conoscere) oppure come un'acquirente che compra solo quello che conosce (crede di conoscere). Insomma un velo di supposizione e filtro che maschera il vasto mercato spicologico.

Questo comportamento e' normale routine nelle persone che come me vedono in ogni azione il rimandare l'analisi oggettiva del nero, e' un continuo dribblare ed evitare lo scontro con se stessi.
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