Discussione: Paletti...
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Vecchio 02-01-2006, 22.31.04   #32
Kael
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Predefinito Riferimento: Paletti...

Lasciare aperte tutte le porte, pur mantenendo il controllo...

E ricordando che spesso non è l’ignoranza a bloccarci, ma la “conoscenza” stessa.
In che modo?
Innanzitutto specificando che ho virgolettato appositamente conoscenza proprio perché spesso la nostra non è una conoscenza totale, ma piuttosto una conoscenza parziale, se non addirittura errata.
Capita così che dopo aver guardato dentro una porta, la richiudiamo applicandoci sopra un bell’adesivo con la scritta “GIA’ VISTA”, che ci impedirà in futuro di andare a darci ancora un’occhiata perché sicuri di aver già visto tutto quello che c’era da vedere….
Questo sistema è indubbiamente utile per non perdere tempo andando a vedere sempre le stesse stanze, sempre purchè si rimanga nello stesso stato di coscienza con la quale le abbiamo viste. Se dovessimo svegliarci ad un nuovo stato di coscienza, ecco fondamentale l’operazione del solve: togliere tutte le targhette applicate, perché ora, anche rivedendo una stanza, saremo in grado di cogliervi nuove cose che prima ci erano sfuggite.

Se non lo facessimo, e la stanza restasse chiusa con l’adesivo “GIA’ VISTA”, sarebbe un paletto insormontabile che ci precluderebbe per sempre la possibilità di nuove scoperte.

Ecco perché l’ignoranza non rappresenta un ostacolo ma anzi, uno stimolo.
Il bambino vuole conoscere.
Sa di non sapere, e questo gli permette di non trovare chiusa nessuna porta.
E’ così che nei primi anni di vita l’apprendimento è così veloce e profondamente radicato.
Poi, col tempo, il bambino inizia a sapere, e in questo modo l’ignoranza viene meno e la sua capacità di apprendere cala, perchè si illude di sapere.
L’unico modo per poter continuare ad apprendere in modo così rapido dunque è il saper essere umili.
L’umile sa, ma sa anche di non sapere tutto.
Sa che, seppur difficilmente, esiste comunque una possibilità anche per l’impossibile, senza per questo dover credere ciecamente a qualsiasi cosa, e in qualche modo quindi lascia sempre aperte le porte delle stanze già viste… uno spiraglio appena, ma aperte e pronte ad essere visitate qualora se ne presentasse l’occasione.

Invece, vuoi per orgoglio, vuoi per meccanismi inconsci che non controlliamo, troppo spesso ci sbarriamo la strada verso la Conoscenza, con i paletti della conoscenza stessa.



Leggere un libro per la seconda volta, e scoprire fra le righe cose che prima ci erano sfuggite, o dare per scontate certe cose, e poi fortunatamente vedere che un giorno si sgretolano miseramente…. queste possono essere grandi illuminazioni che possono realmente farci comprendere ciò che io ho tentato di esprimere in questo post.


Il discorso poi non si ferma qui, esistono altre centinaia di tipi di paletti… ma lascio a qualcun altro la parola. Spunti potrebbero essere la paura (sento strani rumori provenire da quella stanza quindi non voglio entrarci), il dis-agio (in quella stanza non sono a mio agio e quindi non sono “un tipo da quella stanza"), il rancore (la persona che c’è in quella stanza mi ha fatto un torto e non voglio piu vederla), la dipendenza (quella stanza mi piace troppo, se ci entro non ne vengo più fuori)… tutti paletti che ci impediscono di entrare in stanze nuove o già viste…
Anche se c’è da dire che, il più delle volte, non siamo così coscienti come nei miei esempi… ci troviamo a dire “io sono così” e “io sono colà” senza esserne ben consapevoli…
Iniziare a capire PERCHE’ io sono cosi e io sono colà, è già un bel passo avanti…

Perchè io, potenzialmente, dovrei poter essere ciò che voglio.
Altro che storie...
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