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Vecchio 30-09-2008, 23.19.07   #14
dafne
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Se non siamo proprio degli orsi è facile dirlo, ma anche solo pensarlo/dimostrarlo a qualcuno con cui non abbiamo moltissima confidenza o a qualcuno che rispettiamo, ma la stessa cosa siamo capaci di ricordarla, di farla etc etc... con persone a cui siamo vicini, almeno con il corpo, tutti i giorni?
Può sembrare una domanda banale a cui si può rispondere o meno in due secondi, eppure come un domino parte tutta una serie di dinamiche in base a come ci comportiamo in questo senso.
Sarà che quando un problema, un argomento, mi tocca vedo solo quello ma a me questa cosa fà venire in mente molto di quel "senso del dovere" con cui mi stò scontrando ultimamente.

La frase così come l'hai scritta per esteso credo di averla detta a degli amici molto amici, specie dopo uno sfogo o dopo che il loro ascoltare e il loro consigliare mi hanno indicato nuove prospettive.

L'ho usata con tono ironico verso chi ha finto di ascoltarmi ma in realtà era altrove e penso di non averla quasi mai (eddai Daf...MAI ) detta a un familiare.

Forse perchè dal familiare te lo aspetti come un "dovere" appunto.

Sentito dire a me? Poche volte.

Però devo dire che ci sono anche altri modi per dire "grazie" con uno sguardo, un abbraccio...anche se si rischia spesso di tornare nello scontato, nell'essere certi di aver ringraziato mentre magari l'altro non ha percepito.
Anche se in questo caso direi che tra i due c'è stato un ascolto superficiale, perchè quando qualcuno ti ascolta, c'è, e tu ci sei anche (perchè alle volte parliamo con qualcuno per parlare noi non per farci ascoltare davvero...ne so qualcosa ...)

Le dinamiche a domino...vediamo se ne vedo qualcuna...se ci ascoltano diamo per scontato l'ascolto e tenderemo a pretenderlo, magari imponendoci, se non ci ascoltano potremmo credere che quello è il giusto e chiuderci allo stesso modo.
Oppure potremmo non essere ascoltati, soffrirne e iniziare ad ascoltare veramente per non fare ad altri ciò che ha fatto male a noi oppure potremmo portarci dentro la nostra esperienza positiva d'ascolto come un prezioso tesoro per affrontare i momenti in cui nessuno ci sembrerà farlo.

Ma stò partendo di nuovo per la tangente quello che penso è che in genere quando dico "grazie per avermi ascoltato" e non mi trovo in una situazione formale lo dico perchè riconosco la presenza dell'altro, la sua persona e il dono del tempo che mi ha dedicato.
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