Discussione: Damnatio memoriae
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Vecchio 31-12-2008, 15.38.57   #1
Uno
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Predefinito Damnatio memoriae

Per chi non ne abbia sentito mai parlare, indica una condanna inflitta ai tempi dell'antica Roma, cioè ai nemici veniva cancellato in maniera sistematica il passato che poteva essere tramandato attraverso opere, monumenti etc...
In realtà i romani furono i primi ad applicare la cosa in maniera istituzionalizzata, ma, per esempio, anche gli egiziani fecero la stessa cosa, perfino con alcuni faraoni.
Anche nei tempi odierni si parla (in film e romanzi) di fantomatici hacker o enti governativi che cancellerebbero una persona dai database di anagrafe, istituti previdenziali etc... e sebbene meno romanzabile capita sul serio che qualcuno per errore venga cancellato da una qualche lista e debba sudare le sette camicie per essere rientegrato.
Il contrario della damnatio memoriae è l'attribuzione di onori divini o quanto meno immortali dopo la morte.

Tutto questa introduzione per parlare della percezione del se, attraverso ciò che lasciamo in giro, ciò che gli altri possono ricordare.
Sono sicuro che se chiedessi:"se non ti ricordasse nessuno tu esisteresti comunque?" tutti risponderebbero si, eppure le cose non sono così semplici.
Se nessuno si ricorda di me, quanto meno io dovrei ricordarmi di me stesso... primo gradino, ma se io mi ricordassi di me in maniera profonda, gli altri potrebbero dimenticarsi, salvo particolari azioni come quelle sopra descritte (e peggio)?
Rifletterci sopra in maniera profonda può darci una fugace visione di quanto siamo tutti connessi.
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