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Vecchio 28-05-2010, 12.14.25   #356
Enoch
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A causa della loro trascuratezza nella scienza del governo, o a causa della corruzione dei loro ministri, o della loro ignoranza in fatto di finanza, i sovrani hanno reso i loro paesi debitori delle nostre banche ad un punto tale, che non potranno mai redimere i loro debiti. Dovete comprendere quante fatiche e quante pene abbiamo sopportato per riuscire a produrre un simile stato di affari. (Prot. XX)

I prestiti all'estero sono come sanguisughe che non si possono distaccare dal corpo del governo, finché non cascano da sé, o finché il governo non riesce a sbarazzarsene. Ma i governi dei Goiym non desiderano di togliersi di dosso queste sanguisughe; al contrario ne aumentano il numero, ed è perciò che il loro Stato è destinato a morire dissanguato e per colpa loro. Perché, cosa è un prestito all'estero se non una sanguisuga? Un prestito è una emissione di carta governativa che implica l'impegno di pagare un interesse ammontante ad una certa percentuale della somma totale di denaro preso in prestito. Se un prestito è al cinque per cento, in 20 anni il governo avrà inutilmente pagato una somma equivalente a quella del prestito per coprirne solamente la percentuale degli interessi. In 40 anni avrà pagato due volte ed in 60 anni tre volte la somma iniziale, ma il prestito originario resterà sempre un debito non pagato. Da questo calcolo è evidente che simili prestiti, dato l'attuale sistema di tassazione (1901), toglieranno fino l'ultimo centesimo al povero contribuente per pagare gli interessi ai capitalisti stranieri, dai quali lo Stato ha preso in prestito il denaro invece di raccogliere dalla nazione, per mezzo di procedure interne, la somma necessaria libera di interessi. (Prot. XX)

Aggiungerò ora qualche parola a ciò che vi dissi alla nostra ultima assemblea, e vi farò una spiegazione dettagliata dei prestiti all'interno. Ma non discuterò ulteriormente i prestiti all'estero, perché essi hanno riempito i nostri forzieri di denaro tolto ai Goiym ed anche perché il nostro governo universale non avrà vicini esteri dai quali esso possa prendere a prestito. Ci siamo serviti della corruzione degli amministratori e della negligenza dei sovrani per raddoppiare e triplicare il denaro imprestato da noi ai loro governi e del quale in realtà non abbisognavano. Chi potrebbe fare altrettanto a noi? (Prot. XXI)
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