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Originalmente inviato da Uno
nel secondo caso parte verso il giallo, questo non si lascia sommergere ma lo aspetta e trova una "posizione" che gli permettere di ricevere più possibile di ciò che arriva senza perdersi.
Siamo in psicologia, ma grosso modo (più sfumato e meno concentrato di solito) le aure lavorano così e evidenziano ben bene quello che succede
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Ma allora una delle paroline magiche è co-in-volgimento, meglio evitarlo. Se ci lasciamo coinvolgere siamo perduti, ci perdiamo nell'altro sentire.
Per cui l'empatia cominica ad assumere connotati di oggettività notevoli. Nessun coinvolgimento e quindi nessun perdersi.
Prendiamo un medico, non è bene che curi un familiare perchè è coinvolto emotivamente, per cui il giudizio professionale ne sarebbe condizionato.
Certo può apparire crudo, cinico, qualcuno direbbe: come si fa a sentire e comprendere qualcuno se non ci si coinvolge? Ma se ascolto uno che è arrabbiato, alla fine mi arrabbio pure io perchè mi sono coinvolto che risultato ho ottenuto?
Non coinvolgersi non lo intendo come non dispiacersi per l'altro, anzi.
Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Scusami Sole, sono andato fuori come un balcone rispetto al discorso, anche se tutto sommato le cose sono collegate parecchio, volevo anche staccare il pezzo ma allo stesso tempo non volevo perdere il momento.
Poi il discorso sull'amore lo si potrebbe riprendere meglio altrove.
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Ma figurati, la vedevo un'espansione del discorso.
Mi ha colpito la definizione di ascolto attivo maschile, perchè effettivamente va applicata una forza, una volontà, è in definitiva un'azione anche se si è in silenzio.