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Vecchio 20-03-2010, 11.11.00   #21
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Alterazioni della coscienza, non della realtà.

Che siano della stessa natura comunque non significa che siano uguali
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La questione è che la follia è solo un mezzo, non è il fine.
A cosa serve la follia nell'ambito del discorso che stiamo facendo?
Serve mandare in corto la ragione e quindi a bloccare alcuni suoi filtri, quelli meccanici inconsci.
Quindi è necessaria la follia? In assoluto no, potrebbe essere necessaria a chi non riesce a bloccare volontariamente l'automatismo, fosse anche solo per sperimentare come si può stare senza.
E' utile la follia? Se rimane l'unico mezzo per sperimentare certi stati no, non è utile anzi è dannosa. C'è pure il rischio di non saper tornare indietro se lo si fa da soli e non si è abbastanza radicati.

La follia però non blocca solo i filtri meccanici, blocca tutta la ragione (a valori progressivi in base all'ampiezza della follia) quindi oltre al doppio lavoro (per riportare indietro ciò che vediamo in quello squarcio nella ragione meccanica) è comunque limitata... soprattutto se ci andiamo da soli.

Metaforicamente la potremmo definire come un territorio oscuro
Possiamo osservarlo dall'orlo dell'oscurità. (limitati)
Possiamo entrarci con una cordicella (limitati)
Possiamo entrarci senza nulla (liberi)

Ma a quel punto o non usciamo più oppure qualcuno da fuori deve darci una voce, fare luce etc...
Ci sarebbe anche un'altra possibilità, ma è praticamente talmente remota che non la menziono neanche.

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Ovviamente non sto parlando della "follia" razionale, quella in cui ci si convince di essere estrosi, artistici perchè pare interessante, chi entra nella follia veramente si può scordare la vita sociale quanto meno per il periodo in cui vi soggiorna. Si può essere folli senza manifestarlo o non esserlo pur facendo follie. La seconda non è utile in un discorso di autoconoscenza, anzi rafforza i la meccanicità.

Mi pare che tu abbia preso una parte per il tutto.
Forse e' colpa del termine che ho usato : la follia , termine forte che aveva il fine di dare il senso di irrefrenabilita' ed incontenibilita' al fenomeno .
Anche se all'inizio del post il tuo riferimento all'ispirazione , alla creativita' artistica v. poesia musica o all'immaginazione attiva mi fanno pensare che avevi capito che non parlavo degli stati patologici o delle alterazioni della coscienza indotte .

Se parliamo del mare ma io ho in mente l'immagine prevalente di una condizione di brezza estiva mattutina di 15 nodi mentre tu hai l'immagine prevalente del mare in burrasca e' evidente che pur parlando di mare parliamo di cose diverse .
Poco male se si ammette che il mare possa prevedere entrambe le situazioni e molte altre ancora ma se si crea la regola partendo da una sola immagine prevalente nella psiche ,
si prende una parte per il tutto e si crea una regola per l'intero fenomeno altrettanto parziale e poco adatta per non dire errata con riferimento a fenomeni di diverso tipo che poi sono quelli da cui , con immagine altrettanto parziale , sono partito nell'aprire il 3d .

D'altra parte era a mio avviso anche importante parlando di alterazione della coscienza o come intendevo io di percezione alterata della realta' riportare fenomeni diversissimi ,
quelli piu' lievi e non patologici e quelli piu' gravi
alla matrice comune loro propria che e' proprio un momento di follia vuoi perche' manca il filtro della ragione vuoi perche' si attinge a contenuti che non hanno nulla a che fare con la ragione sicche' il filtro della ragione e' meglio che non intervenga o intervenga tardi per evitare di far perdere intensita' e luce a quello che si e' trovato in quell'ambito.
Fenomeni ai quali non credo si possa applicare la regola tranciante che hai descritto nel post cui mi riferisco .
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