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Vecchio 12-06-2008, 21.32.14   #4
jezebelius
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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Non per fare il critico o pessimista, ma la domanda non è se il politico è una casta, ma la domanda è come farli schiodare dalla poltrona?
Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
se Obama non era in corsa per la presidenza avrei voluto vedere.... sicuramente da una parte gli hanno dato una buona uscita (in denaro oppure nell'assicurazione che sarà ripescato quando le acque si calmano) ma se insisteva a cercare di rimanere lo facevano fuori, i suoi amici, altro che...
Certo qua da noi forse è un pò peggio, ma non credo nel senso di responsabilità di certi squali.
Neanche io ci credo ad un senso di responsabilità ma penso che, come minimo, ci debba essere. Si lo so...sogno!
Va da se però che evidentemente qualcosa manca e non solo il senso di responsabilità. Manca un etica secondo me.
Astral, forse si hai ragione: come si fa a schiodarli dalla poltrona?
Partendo dalla constatazione che il politico ( per definizione in relazione al fatto che c'è chi lo fa per professione da molti anni ) è ormai quello che è attaccato alla poltrona, fatte le dovute eccezioni per coloro che " lavorano" effettivamente quindi non faccio di " tutta un erba un fascio ", direi che l'attaccamento prolungato e per questo i " privilegi" che ne derivano, ha contribuito a creare, appunto, una casta, no?

Da qui, se fosse più o meno percepibile un senso di responsabilità da cui far derivare un comportamento idoneo al ruolo che Tizio copre, ruolo non solo istituzionale ma collettivo, la casta, credo, potrebbe perdere quella sua veste su cui scintilla il privilegio e quindi non essere accusata di detenere un potere al di sopra della norma.
Cioè, intendiamoci, se questo ci fosse per chi" effettivamente lavora" e dunque portasse a casa, come si fa nel calcio, un risultato concreto, sarei pure d'accordo a lasciarglielo; ovviamente entro determinati limiti dettati non solo dalla coscienza di ognuno ma dove questa non arriva, da chi, in posizione superiore, può deciderlo.

Detto questo, quel che volevo affrontare è sì il discorso sulla discrepanza tra il nostro paese e gli USA, ma non solo questo.
Fermandomi a tale primo aspetto, è vero che il collaboratore di Obama è andato via ( quindi diciamo che è stato costretto, anche dai suoi "amici" ) ma qua da noi, in sostanza non va via nessuno pure se lo scandalo c'è e lo si è perpetrato a danno della collettività!
Quindi probabilmente, di questi tempi, chiedere un comportamento responsabile è un po una utopia, mi rendo conto, ma per altro verso non si può non chiedere a chi ricopre quei particolari ruoli in cui di solito si individua una classe dirigente.
Privilegi, garanzie, sconti e tantissime altre cose che andrebbero bene all'interno di un sistema che funziona o che tende al funzionamento ma che innanzitutto produca Leggi e non leggi, si muova verso risultati concreti per il bene collettivo.
Un sistema, alla fine, non come il nostro che ormai è diventato chiuso, lontano, quasi ermetico, distante dalla gente, come appunto di questi tempi viene considerata la classe politica, pur se certe volte v'è stato qualche segnale di apertura.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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