Discussione: la musica nel cuore
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Vecchio 16-05-2008, 23.11.23   #1
dafne
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Predefinito la musica nel cuore

Vi è mai capitato di vedere un film e di sentire il bisogno, la voglia, il desiderio la gioia di rfivederlo, rivederlo e rivederlo ancora? A me era capitato con dei brani musicali, mi è capitato di ascoltare un brano particolare anche per 5 volte di seguito ma mai con un film. Tanto che mi sono sempre chiesta come facessero,. quand'erano piccoli i miei figli a rivedere la stessa videocassetta in modo ripetitivo e quasi ossedssivo più volte di seguito.
Finchè non sono incappata nel film del titolo, "la musica nel cuore" che è la storia del piccolo August Rush.
Credo di essere riuscita a vederlo anche due volte in un giorno, nei noleggi è ancora considerata una prima visione ma sono già sicura che me ne comprerò una copia.
Le musiche sono bellissime, la storia forse un pò troppo romantica, per qualcuno addirittura banale e scontata, poco verosimile (mia madre ama i thriller e i film d'azione e ha inarcato scettica le sopracciglia dopo le prime due scene e si è addormentata dopo 12 minuti... ) ma io mi stupisco a far ripartire il film e rivivere ogni volta le emozioni provate come se fosse la prima volta.Lacrimucce finali comprese...
Se non siete fervidi sostenitori dei film dove ci devono essere almeno un paio di morti e dove le macchine saltano per aria ogni due per tre ve lo consiglio. La storia è quella di un orfano, un virtuoso genietto musicale che però non ha mai suonato nulla, solo la sua fervida fiducia nella musica che sente e nella convinzione che i suoi genitori non l'abbianop abbandonato per sempre lo spingono a partire alla ricerca di sua madre. Seguendo la musica. E seguendo la musica scopre il suo talento e la sua strada. C'è una frase, tra tante che mi ha colpito molto, il bimbo (undicenne) guarda i fili della luce mossi dal vento mentre il sottofondo li rende simili al suono delle corde di violino e dice "non so da dove venga-intende la musica appunto- ma è ciò a cui sono aggrappato. E non posso mollare la presa" Rende benissimo la sensazione di credere in un qualcosa che non si può spiegare, nè vedere ne comprendere. C'è e basta.
Mi ha colpito anche che, finalmente, sono riuscita a vedere la storia di un talentuoso e non provare invidia, non mi fà onore nè piacere raccontarlo ma le storie di super-bravio in disegno o musica o canto ecc ecc mi hanno sempre infastidito molto, hanno sempre provocato in me pensieri come " non è giusto" eo " fortunato lui/lei. Brutta bestia l'invidia, sono felice che almeno ora sia venuta allo scoperto.
Di questo film poi trovo stupendo il modo in cui gli autori hanno saputo rendere il senso della musica, musica che ad orecchie attente stà in ogni cosa, mi è piaciuto come abbiano saputo rendere non solo il talento ma anche l'assoluta ingenuità del bambino, ingenuo ma non stolto, capace di un credo che io posso solo sognare.
A condire il tutto una romantica storia d'amore tra i due genitori del piccolo,durata una notte e interrotta dalla vita e dalle bugie del padre di lei proteso a fare "il suo bene". Sarà che anche questi due, soprattutto lei, sono personaggi senza macchia e capaci di "sentire" sarà che come storia tormentata e impedita ha tutti i crismi per accontentarmi ma questo film davvero mi ha colpito con forza.
Forse idiota ma guardarlo mi estrania dal mondo totalmente e mi fà stare bene.
Stà quasi diventando un'ossessione
Ora, oltre a chiedervi se vi è mai capitato di consumare un film a furia di rivederlo mi piacerebbe sapere se questo rivedere e rivedere è un puro piacere fine a se stesso o se la necessità di farsi proiettare davanti le stesse scene infinite volte non provenga anche dal bisogno di portare a galla cose che, altrimenti, non verrebbero mai viste spontaneamente?
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