Discussione: Non credo in me stesso
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Vecchio 12-08-2008, 19.51.04   #22
Ray
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio

Se invece ho imparato a riconoscere Pino Gino & C. come parti di me non negative in quanto necessarie a manifestarmi allora comincio ad avere una mia identità? Più probabile che sia solo un primo passo.
Ci può essere una personalità che ci è funzionale più di altre? E quando arriviamo a conoscerci per bene assumiamo una sorta di tono medio costante per poi modulare gli atteggiamenti a seconda delle necessità?
Io credo sia così, e credo che sia quella calma profonda, il lago interiore placido e sereno.

Mi vien da fare un'altra domanda delle mie, mamma chioccia, ad esempio, è una personalità?

E quello che proiettiamo sugli altri è uno dei vestiti che non vogliamo indossare mai?
Di solito c'è una personalità più funzionale delle altre, così come c'è una personalità dominante. Non sempre coincidono, ma in questo caso iniziano i guai (nevrosi et similia). In ogni caso la personalità è tanto più funzionale quanto più è elastica, ovvero sa modularsi (sappiamo modularla) a seconda delle situazioni... che poi è la definizione di intelligenza di Uno, grossomodo.
Non è necessario parlare di più personalità, si può parlare di vari aspetti della stessa... la personalità è ben formata quando è sfacettata, quando non ha spigoli, quando è equilibrata o come preferiamo immaginarla. Insomma quando si adatta facilmente e ha integrate in se le varie personalità, o sottopersonalità, o aspetti specifici. Come dire un guardaroba buono per tutte le occasioni, oppure un vestito che cambia.

Mamma chioccia può esser vista anche come una personalità, ma vogliamo complicare un po'? Jung parlerebbe di complessi... mamma chioccia è un complesso, ovvero una specie di agglomerato di energia psichica che funziona in un certo modo e che, per grandezza, è in grado di rivaleggiare con l'io (personalità principale. Queste corrispondenze non sono precise, bisogna fare un po' la tara a ste cose... è solo per dare un'idea.

Le cose che proiettiamo negli altri, se vogliamo vederle come personalità o parti di essa, dobbiamo ricordarci che sono inconsce (se me ne rendo conto non proietto) e quindi o diamo per buone parti della personalità non note a noi stessi (ne abbiamo molte) o li chiamiamo complessi che funzionano per conto loro (discorso circa... espandibile).




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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Ehm...posso un'ultima domanda?
Ma quando mi è capitato di frequentare una persona da sola e di "sentirla" in un certo modo, molto profonda, molto attenta ecc ecc e poi l'ho ritrovata nel suo quotidiano totalmente diversa, molto più materiale, fredda, quasi grezza..ehm..può essere che in quei momenti diciamo idilliaci io abbia interagito con la sua personalità mentre poi nel quotidiano mi sia ritrovata a fare i conti con la/le personalità?
grazie
Può anche essere che hai conosciuto prima una e poi un'altra delle sue personalità e magari ce ne sono altre. O che hai visto prima un suo aspetto e poi un altro. Le persone non sono in un solo modo, sono in tanti modi... anzi tutti noi possiamo essere in tutti i modi, anche se quasi mai la gente decide realmente come essere in un dato momento ma di solito reagisce automaticamente. In ogni caso il fatto di vedere un aspetto di una persona non esclude che ci sia anche l'altro che avevamo visto prima... c'è da ricordarsi di aggiungere e non di togliere, se vogliamo farci anche una minima idea di come gli altri sono.

PS: ritengo che Astral non abbia letto bene Kael...
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