Discussione: La legge dei simili
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Vecchio 21-11-2007, 20.37.51   #19
Ray
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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Da quello che ho capito, se questo pezzo di legno aveva il suo equilibrio interno e il primo chiodo lo ha fatto deviare da questo equilibrio, un altro chiodo conficcato al contrario correggerà quella deviazione riportandolo all'equilibrio iniziale, quindi una forza contraria per riportarlo allo stato in cui era all'inizio.
Per cui se un agente esterno (chiodo) mi ha provocato dei sintomi di malattia, un altro chiodo simile allo stesso agente esterno ma inserito per contrastare quello stesso agente, può annullarmi quei sintomi.
Ma dopo come faccio a toglierlo senza alterare di nuovo l'equilibrio ????
Beh, smettendo di assumere il chiodo... dato che fuor di metafora il chiodo è il rimedio.
In ogni caso, forse qui l'equivoco, non c'è un nuovo equilibrio col secondo chiodo ma si cerca di ripristinare quello vecchio togliendoli entrambi. Poi non sartà mai quello di prima dato che ormai il chiodo c'è stato e il "corpo" ne ha memorizzato l'esperienza, ma questo è un altro discorso.

Il legno era in equilibrio prima dell'arrivo del primo chiodo e grazie al secondo chiodo lo scaccio, poi togliendolo tornerò ad una condizione simile di quella di prima. Attenzione che se fosse la stessa, se si riproducessero le stesse condizioni in cui è arrivato il chiodo, esso tornerà in un modo o nell'altro... ma anche il discorso delle condizioni che "attirano" il problema ci porta fuori e complica notevolmente. Da fare forse altrove.

Per fare un esempio un po' più in tema, come mi pare di aver detto nel tread generale sull'omeopatia, Hannemann sperimentava su se stesso varie sostanze che, in condizoni sane, provocano un certo sintomo. Ovvero si conficcava chiodi.
Vide che, al contrario, il presenza di quel sintomo, le stesse sostanze lo facevano sparire... ovvero se c'era già il chiodo, un altro chiodo scacciava il primo. Come dire che se una bevanda mi fa venire la febbre, se ho la febbre me la fa passare.
Chiaramente non è così semplice, era per far capire.

In ogni caso, tornando al chiodo, l'arte sta anche nel trovare il chiodo "perfetto" per quel disturbo e per quella persona. Il principio dice che una certa anomalia, una certa origine di squilibrio, produrrà effetti diversi, per quanto simili, a seconda degli individui, così come lo stesso sasso produrrà cerchi diversi se lanciato in diversi laghetti e magari con diverse forze... tuttavia, in linea generale, sempre cerchi formerà.

Quindi da una parte so che in presenza di cerchi mi serve un sasso (semplicistico ovviamente, servono più indizi per una diagnosi, gli stessi cerchi o simili potrebbe averli prodotti un pezzo di ferro) ma quale sasso e come usarlo dipende dalla situazione ogni volta diversa.

PS: se Hannemann vedesse alcuni (alcuni=non tutti) usi moderni dell'omeopatia in tutto e per tutto analoghi ai sistemi allopatici (praticamente varia solo la sostanza usata e la diluizione, almeno questa importantissima cosa è rispettata, ma a sintomo corrisponde rimedio) ritengo si rivolterebbe nella tomba.
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