Discussione: Il senso dell'Assoluto
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Vecchio 18-02-2007, 21.49.45   #1
Uno
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Predefinito Il senso dell'Assoluto

Ne abbiamo già parlato in giro, ma vorrei approfondire in maniera puramente filosofica (per quanto ne sia capace io) anche senza l'apporto, se non per influenza di conoscenza, dei filosofi classici.
Non voglio fare quella specie di pubblicità comparativa con il relativo, ma cercare di esplorare questo concetto da solo.
Abbiamo già detto se non sbaglio che Assoluto etimologicamente è equivalente a senza vincoli, con legami sciolti, liberato.
Questo già mi accende una lampadina, è vero che dipende da che parte guardiamo la cosa, ma questa parola dice che la base di partenza è essere soggiocati, legati a regole e nell'absolvere troviamo l'assoluto.
Sembrerebbe quasi che l'Assoluto non è la condizione originaria ma qualcosa che è determinata dal non avere vincoli quindi successiva... posso comprendere che nelle parole che definiscono (definire l'assoluto è già un paradosso) concetti astratti bisogna partire dalla nostra condizione ma trovo strano che non si sia inventata una parola che dato il concetto sia indipendente dalle altre.... forse per questo l'uomo ha inventato la parola Dio?
Concettualmente sono ad un certo livello la stessa cosa... ma da quello che ho esposto una differenza ci sarebbe... sottile ma c'è.
Mi fermo per vedere se vi stuzzica qualcosa, ma avrei altro
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