Discussione: Correzione bozze
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Vecchio 18-02-2010, 21.49.45   #83
stella
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Ma Roberto prima di risponderle si rivolge a Emma:
«Sono proprio belli quei pennini di una volta, tutti lavorati e decorati! Ha molto fascino scrivere con i pennini antichi. Quasi quasi dò un'occhiata anch'io se ne trovo qualcuno. Tu Emma quanti ne hai a casa? Tanti? Ma li usi anche o solo li collezioni?»
Infine le risponde:
«No Giulia, stasera è domenica ed è il mio giorno libero, un'altra volta volentieri. Senti sennò tu a che ora stacchi qui? Se ti va andiamo a fare due passi e magari a prendere un gelato...»
Emma si chiede: “Ma di che parlo con sta tipa? le avessi detto che cercavo una bussola atomica avrei capito, ma pennini!!! Ho anche fatto una descrizione quasi perfetta, senza contare che all'angolo c'è uno schermo gigante che pubblicizza in continuazione l'ultima mostra in corso - La scrittura nel passato - proietta continuamente ogni sorta di utensili compresi pennini.”
«Sì Roberto ne ho qualcuno, ho anche provato a usarli ma ci vuole una mano, diciamo antica? che io non ho» e sorridendogli sbircia la Giulia che ha proprio un'aria scocciata.
«Non disperare Giulia, la disco non scappa e c'è sempre una prossima volta.»
Saluta entrambi e se ne va, felice di andarsene: «Alla prossima, ciao ragazzi.»
«Ciao Emma, sì per la disco non dispero... intanto stasera usciamo a prendere un gelato! Vero Rob? Beh la mano antica potresti anche avercela, Emma!»
Dicendo queste parole Giulia le sorrido acida, “vuol farmi apparire ignorante ma sono sicura che ha la mano antica... lei è tutta antica! Meno male che se ne va! I pennini non li ha trovati, eppure quei cosi dovrebbero esserci nella scatola rossa, di sicuro non li ha voluti prendere qui da me!”
«Divertitevi ciao.» Le dice Emma e a sua volta pensa: “Quel sorriso acido non ha certo faticato a scovarlo, la ragazza ha un problema, anzi di più, il primo che è acida dentro, il secondo che ha difficoltà a socializzare, il terzo è Roberto. Comunque sia il problema è solo suo, guarda, a me fa pure tenerezza.”
Si volta a guardarli, sorride tra sé e sé avviandosi tra le innumerevoli bancarelle.
Roberto le dice ancora: «Magari Emma con un po' di pratica viene anche a te la mano antica... Mai dire mai!»
E' certo che alla fin fine da una donna in carriera e tutta alla moda non è che si può pretendere che sia antica... Direbbe che è già tanto che colleziona pennini!
«Ok, ciao Emma! Ci vediamo!» poi si rivolge alla ragazza:
"Allora Giulia dopo a che ora finisci?» pensa che è parecchio insistente però. Non se la ricordava così... “Spero solo che non sia una di quelle ragazze appiccicaticce che non ti mollano più e non ti lasciano respirare!”
Giulia sta pensando a Emma “Finalmente se ne è andata, lei e i suoi pennini e la mano antica! Intanto non mi ha comprato niente, ha messo in disordine tutte le mie cianfrusaglie, sfogliato tutti i vecchi libri e quaderni, spostato tutte le cornici con le foto, che disastro! e poi fa la gran signora!” quindi si rivolge a lui:
«Sai, Roberto, prima delle sei non riesco a finire, considerando, poi, che ho tutti gli oggetti da riordinare! Se per te va bene, possiamo incontrarci verso le sette, ancora è giorno e potremo passeggiare tranquillamente!»
La sua mente continua a lavorare: “Peccato che sia così nervoso, spero che non esca con me perché l'ho asfissiato, pazienza, mi piace uscire con qualcuno che non sia il solito perdigiorno del mio gruppo, però a volte avverto la distanza sociale basata soprattutto sulla mia poca capacità di dialogare, come fanno loro, di cose importanti!”
Emma si avvia tra le bancarelle, grata al sole e al clima si gode la passeggiata.
Certo che Roberto non lo vede entusiasta della prospettiva di portare in giro la Giulia, mentre lei oltre che entusiasta le è parsa possessiva, sta cosa la fa sorridere.
Si ferma davanti a una bancarella stracarica di cose, ad ogni minimo movimento qualche oggetto potrebbe cadere, ma stranamente sta su.
C'è di tutto, da vecchi tegami a cose che davvero non le dicono nulla.
Il venditore le dice che è a disposizione della sua curiosità e che può toccare la merce esposta.
Intanto Roberto si sta ancora accordando sull'appuntamento con Giulia:
«Sì alle sette può andar bene, magari andiamo anche a mangiare qualcosa vista l'ora... ci vediamo qui?»
«Sì, ci vediamo qui alle sette, grazie Roberto, sono davvero contenta di uscire un po'! domani devo lavorare ma stasera voglio proprio riposarmi! ciao, a dopo!»
Giulia è felice ma anche tanto preoccupata, non sa come comportarsi, tutto le sembra così difficile, gli uomini la invitano per divertirsi con lei e poi finisce sempre che rimane sola. “Non ho fortuna, non so conquistare il cuore di un uomo, conquisto solo il loro desiderio, il mio corpo li attrae, stanno con me ma per loro sono solo un desiderio, niente di più!
Vorrei che questa serata con Roberto mi facesse sentire apprezzata per me dentro, per quello che è il mio animo assetato di amore, di quell'amore vero, sincero, tenero che unisce molti giovani che conosco...
Ora, dopo aver messo via tutto, vado a prepararmi, non dovrò esagerare con trucchi e scarpe alte, dai Giulia vedrai che andrà bene!”
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